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Rapporto Unicef “La condizione dell'infanzia nel mondo 2012”

Data: 29/02/2012

Oltre un miliardo di bambini vive nelle città del nostro pianeta. É uscito il Rapporto Unicef 2012 “La condizione dell'infanzia nel mondo 2012”. Illustra la vita dei bambini nelle città dei Paesi ricchi e in quelle dei Paesi poveri sottolineandone le differenze ma anche esempi di buone pratiche.

La popolazione che vive nelle città supera i tre miliardi di persone, oltre la metà degli abitanti del pianeta. E i bambini che abitano i centri urbani rappresentano un sesto della popolazione mondiale. Grandi numeri con i quali l'umanità deve fare i conti.

L'Unicef con il Rapporto 2012 sui “Figli delle città”, sottolinea i problemi e le contraddizioni della vita dei bambini e ragazzi delle aree urbane.

Il documento mette in evidenza l'universo eterogeneo dell'infanzia che abita le città del Nord e del Sud del pianeta, sottolineandone la complessità. Nel mondo sviluppato bambini e bambine possono godere di grandi vantaggi: scuola, assistenza sanitaria, acqua potabile, impianti igienici funzionanti. Servizi impensabili per i loro coetanei dei Paesi poveri.

Nei Paesi meno fortunati i problemi che deve affrontare l'infanzia sono invece troppo spesso nascosti o sottostimati. Una situazione che peggiora lo stato di malessere dei bambini già svantaggiati, escludendoli ulteriormente dai servizi essenziali.

La pubblicazione sottolinea che i bambini che vivono nei centri urbani delle aree povere hanno maggiore probabilità di sopravvivenza tra 0-5 anni. Hanno però anche maggiore probabilità di soffrire di malnutrizione rispetto a quelli delle aree rurali. Esiste poi il problema delle espropriazioni e degli sfratti forzati che colpiscono soprattutto le famiglie povere e quelle che vivono ai margini della società.

Tra gli argomenti trattati i bambini “invisibili”, quelli che non sono registrati all'anagrafe e i diritti negati all'istruzione, i pericoli e le minacce a cui sono esposti coloro che emigrano nelle città tra cui violenza, criminalità, marginalità. Uno dei capitoli è dedicato anche alle Città amiche dei bambini. Troviamo testimonianze e buone pratiche in vari Paesi del mondo: dal Giappone al Kenya, dal Brasile al Pakistan.

La pubblicazione termina indicando un approccio più equo e maggiormente lungimirante sulla pianificazione degli interventi affinché possano arrivare anche alla fascia della popolazione infantile più difficile da raggiungere.


Per ulteriori informazioni potete consultare il sito riportato di seguito.

Sito web: http://www.minori.it/node/3281


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