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Acta, il dibattito si concentra su libertà civili e farmaci

Data: 07/03/2012

Al workshop tenuto presso il Parlamento europeo è emersa la linea dei diritti non modificati. Ma mancano ancora dettagli.


05 Marzo 2012


Prima sono arrivate alla Commissione Petizioni le firme contro Acta, 2,5 milioni, poi al Parlamento europeo è iniziato il dibattito, che ha percorso corridoi e aule, ha ospitato audizioni, come quella del Commissario europeo al Commercio Karel De Gucht, ed ha avuto come suggello un workshop in cui è intervenuta anche la società civile.

Al workshop ci si è chiesto se l’accordo commerciale anti-contraffazione è una minaccia alle libertà civili e all'accesso ai farmaci generici, dato che molte persone vivono la propria avversione ad Acta essenzialmente per queste due ragioni.
Sulla tematica si sono confrontati alcuni esperti.

Olivier Vrins, dello studio legale Altius Lawyers, ha fatto notare che Acta specifica che le sue disposizioni devono essere applicate nel rispetto dei diritti fondamentali come la libertà di espressione e il diritto di avere un processo equo.
Per Vrins il principio di proporzionalità è importante perché è applicato dalla Corte europea dei diritti dell'uomo per equilibrare i diversi diritti fondamentali che potrebbero entrare in conflitto, come il diritto di proprietà e il diritto di protezione della vita privata, o ancora la libertà di espressione e la libertà di accesso all'informazione: «la conservazione di questi diritti significa non solamente che le persone dovrebbero essere in grado di sapere se certe azioni infrangono la proprietà intellettuali, ma anche che i partiti devono provvedere a porre dei limiti alla proprietà intellettuale».
Sempre per il legale, «i diritti fondamentali dei cittadini europei non sono in pericolo a causa di Acta».

Il rappresentante della Direzione Generale per il Commercio della Commissione europea, Rupert Schlegelmilch, ha sottolineato che la Commissione ha preso con serietà le preoccupazioni legate ai diritti civili e ha invitato a non preoccuparsi: «la proprietà intellettuale riguarda la proprietà, ma non solamente. Anche la privacy e l'accesso alla rete sono molto importanti. Crediamo che il trattato rispetti questo equilibrio».
Ha spiegato, come ha fatto anche De Gucht, che Acta non imporrebbe nessuna nuova norma ma obbligherebbe a rispettare le regole già vigenti: «Ciò che è legale resterà legale, e ciò che è illegale resterà illegale».

Per Meir Pugatch, dell'università israeliana di Haïfa, Acta non impedisce nessun accesso ai farmaci: il problema è legato ai medicinali contraffatti e alla loro cattiva qualità che potrebbe mettere a rischio la salute dei cittadini. In questo le popolazioni più povere sono quelle più colpite. In tal senso ha sottolineato che Acta non sarebbe un problema perché delle misure per proteggere i farmaci generici esistono già.

David Martin ha però chiesto più dettagli: «non sappiamo in che modo le agenzie di controllo alle frontiere differenzieranno i medicinali contraffatti da quelli generici».
Per l’europarlamentare inglese, in sostanza, mancano ancora dettagli per capire, e di conseguenza ha richiesto informazioni supplementari.

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,76_ART_1917,00.html


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