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Contrasto nei cieli sulle emissioni di Co2

Data: 20/03/2012

Le compagnie aeree europee temono ritorsioni cinesi contro la direttiva Ue sulla CO2 che impone di pagare per le emissioni dei velivoli.

energia24.com


16 Marzo 2012


La battaglia contro la CO2 potrebbe trasformarsi in una guerra commerciale: è quello che sta facendo preoccupare molte compagnie aeree del Vecchio continente, dopo l'entrata in vigore (lo scorso gennaio) della nuova direttiva Ue sulle emissioni dell'aviazione civile.
Si temono, soprattutto, le possibili ritorsioni della Cina.

Così gli amministratori delegati di nove compagnie, tra cui Air France, British Airways, Iberia e Lufthansa, hanno scritto una lettera congiunta ai primi ministri dei rispettivi Paesi, chiedendo di riconsiderare i termini della direttiva.
Secondo i vettori europei, infatti, il problema dell'inquinamento aereo va risolto in ottica internazionale. Bruxelles, però, ha preferito adottare una legislazione autonoma, osservando lo stallo in cui versava l'Organizzazione internazionale dell'aviazione civile su questo tema delicato.

Così da gennaio 2012 tutti i voli in arrivo e partenza in Europa rientrano nello schema Eu-Ets per lo scambio di quote di emissione.
In altri termini: tutte le compagnie, comprese quelle straniere per quanto riguarda gli scali nel Vecchio continente, devono acquistare i crediti di CO2 per compensare l'inquinamento generato dai propri aerei.

Come riferisce l'agenzia Reuters, l'amministratore delegato di Airbus, Tom Enders, ha riferito che la Cina ha sospeso ordini di 45 nuovi velivoli per un importo totale pari a 12 miliardi di dollari.
Il Paese del Dragone è uno dei principali oppositori della legge europea che impone un tetto alle emissioni di CO2 del trasporto aereo; in realtà, essendo graduale la sua applicazione, non si dovrà pagare nulla fino al prossimo anno.

Intanto, un gruppo di 26 economisti americani di varie università si è rivolto al presidente Barack Obama per sollecitarlo a sostenere l'iniziativa di Bruxelles o, quantomeno, a non criticarla apertamente come la Cina.
La Corte di giustizia Ue, lo scorso anno, si era pronunciata su un ricorso presentato da alcune compagnie, sostenendo che la direttiva sul trasporto aereo è del tutto compatibile con le leggi internazionali.

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,75_ART_1935,00.html


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