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Primo accordo per le successioni transfrontaliere

Data: 20/03/2012

Le famiglie a composizione transnazionale potranno decidere in base a quale legge statuale assoggettare l’asse ereditario. Nasce il Certificato successorio europeo.


14 Marzo 2012


Un nuovo regolamento approvato dal Parlamento europeo in prima lettura, con accordo informale con il Consiglio (da confermare perché possa entrare in vigore) mira a facilitare l'esecuzione delle volontà testamentarie ed evitare lunghi iter nel caso di un cittadino europeo deceduto in un Paese diverso da quello d'origine il cui testamento coinvolga più di un sistema giuridico nazionale.

Quasi un budget Ue
Per il relatore al Parlamento europeo, Kurt Lechner, le successioni transfrontaliere rappresentano il 10% di quelle totali nell'Ue.
Sono quasi 450mila all'anno e assommano a circa 123 miliardi di euro.
Praticamente equivalgono al budget annuale dell’Unione europea.

Le nuove regole europee introdurrebbero anche un Certificato successorio europeo, strumento deputato a facilitare le procedure legali e garantire il rispetto dei diritti degli eredi, e delle altre parti coinvolte, come i creditori.
Il certificato avrebbe uso volontario.

Libertà di scelta
Come approvato dal Parlamento il regolamento introdurrebbe due nuove regole per gestire una successione internazionale.
La prima: se qualcuno muore in uno Stato membro diverso da quello d'origine, l'eredità sarebbe, in principio, gestita secondo le leggi dell'ultimo paese dove si ha avuto la residenza abituale, dai suoi tribunali e autorità.
In tal modo si eviterebbero conflitti che si potrebbero creare nel caso più tribunali di diversi Paesi si dichiarino competenti su uno stesso atto testamentario.
La seconda: una persona che redige il proprio testamento avrebbe la possibilità di scegliere che sia la legge del suo Paese d'origine a regolare le ultime volontà. La scelta rappresenterebbe un nuovo diritto per i cittadini europei. Per gli eurodeputati si tratta di un progresso, dato che garantisce la possibilità per chiunque viva all'estero di conservare il legame con il Paese d'origine e veder le proprie volontà rispettate secondo le disposizioni nazionali.

Valido ma non per tutti
Il nuovo regolamento non avrebbe applicazione in caso di successione di persone che restano a vivere nel proprio Paese d'origine e non modificherebbe la legislazione nazionale in materia di successione, proprietà, disposizioni fiscali e non introdurrebbe alcuna armonizzazione delle procedure nazionali.
La legislazione non si applicherebbe in Gran Bretagna e Irlanda, per scelta dei governi, e in Danimarca.

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,72_ART_1927,00.html


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