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Data: 23/03/2012

Protezione acque: Italia bacchettata

L’Italia non si è conformata alla legislazione europea sulla protezione delle acque in quanto il recepimento della direttiva quadro sulle acque nel diritto nazionale è per diversi aspetti lacunoso. Per questo la Commissione europea ha deciso il 21 marzo di inviare un parere motivato al nostro Paese. Qualora l’Italia non risponda entro due mesi, o la risposta sia considerata insoddisfacente, la Commissione può adire la Corte di giustizia dell’Unione europea. L’Italia non ha recepito correttamente una serie di articoli della direttiva quadro sulle acque, tra cui quelli relativi alla necessità adottare una serie di misure per conseguire un "buono stato" dei bacini idrografici entro i termini previsti e conformarsi all’obbligo di mantenere un registro aggiornato delle aree protette. La Commissione nutre inoltre perplessità quanto al recepimento da parte dell’Italia dell’allegato II della direttiva, relativamente alla caratterizzazione delle acque superficiali e sotterranee. Ricordiamo che la direttiva quadro sulle acque, entrata in vigore nel 2000, fornisce agli Stati membri un quadro per la gestione integrata delle risorse acquatiche nei diversi bacini idrografici dell’Unione europea. Tutti gli Stati membri si sono impegnati a proteggere e a ripristinare i corpi idrici sotterranei e superficiali (fiumi, laghi, canali e acque costiere), in modo che i bacini idrici raggiungano un buono stato entro il 2015. Approfondisci


Migliorare la qualità dell’informazione sugli anziani: una guida per giornalisti

La Rete europea anti povertà è una coalizione indipendente di ONG’s ed altri gruppi coinvolti nella lotta contro la povertà e l’esclusione sociale. Nell’ambito dell’Anno europeo dell’invecchiamento attivo e la solidarietà tra generazioni, la Rete spagnola ha presentato la guida per giornalisti “Guarda alle persone anziane” (“Mira a las personas mayores”) che intende rompere gli stereotipi legati alla popolazione anziana, spesso dipinta dai media come soggetto passivo e dipendente, quando la realtà rivela al contrario che spesso questa parte della popolazione rappresenta una parte attiva della nostra società. Approfondisci


Appalti pubblici, imprese: condizioni di parità sui mercati internazionali

La Commissione europea ha proposto il 21 marzo di migliorare le opportunità commerciali per le imprese dell’UE sui mercati degli appalti. Principale obiettivo dell’iniziativa è contribuire all’apertura dei mercati mondiali degli appalti pubblici e assicurare che le imprese europee vi abbiano accesso. La proposta mira anche ad assicurare che tutte le imprese (sia europee che non europee) possano competere su un piano di parità per aggiudicarsi contratti sul lucrativo mercato UE degli appalti pubblici.
La nuova iniziativa proposta dalla Commissione incentiverà ulteriormente i partner commerciali dell’UE ad aprire i propri mercati degli appalti pubblici a offerenti dell’UE, consentirà alle imprese dell’UE di competere sul mercato interno con imprese straniere su un piano di parità, aumenterà le opportunità commerciali per le imprese dell’UE, sia nell’UE che a livello internazionale, offrirà alle piccole e medie imprese maggiori possibilità di operare in un’economia globalizzata, accrescerà l’occupazione e promuoverà l’innovazione nell’UE. Approfondisci


Qualifiche professionali: lanciata consultazione pubblica

Il Dipartimento Politiche Europee lancia una consultazione pubblica sulla proposta di revisione della direttiva 2005/36/CE sul riconoscimento delle qualifiche professionali adottata dalla Commissione europea. Le novità introdotte dalla proposta sono così importanti che il Dipartimento ritiene opportuno raccogliere osservazioni e opinioni di tutti i soggetti interessati che potranno inviare i loro contributi alla casella di posta dedicata: [email protected]. Approfondisci


Attenti alle truffe!

Alcuni cittadini segnalano persone che, spacciandosi per funzionari dell’Unione europea o vantando contatti con le Istituzioni europee (Parlamento europeo, Commissione europea, Consiglio dell’UE), chiedono somme di denaro in cambio della garanzia di poter accedere a non meglio precisati “fondi europei” o “progetti europei”: lo denuncia il sito del Parlamento europeo che invita a segnalare pratiche abusive. I cittadini possono segnalare abusi ai seguenti indirizzi e-mail: [email protected] oppure a [email protected].

Sito web: www.aiccre.it


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