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La Commissione europea e il calcio europeo uniti contro la fame

Data: 29/03/2012

La campagna “Il calcio professionistico contro la fame” sta diffondendo il messaggio in centinaia di stadi d’Europa: occorre agire senza perdere tempo per evitare un disastro umanitario nella regione africana del Sahel, dove milioni di persone sono minacciate da una carestia causata da siccità, povertà cronica, deportazioni e conflitti.


Promossa dalla federazione europea delle leghe di calcio professionistico (Association for European Professional Football Leagues, EPFL), dalla Commissione europea e dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), il 30 marzo avrà inizio la più lunga “Giornata del calcio contro la fame” per portare negli stadi questo appello ad agire senza indugio.

Quando si giocherà l’ultima partita, il 2 aprile, il messaggio della campagna avrà attraversato il continente, da Glasgow a Vienna, da Malaga a Novosibirsk, con la partecipazione di 300 società di calcio professionistiche facenti capo a 20 leghe in 16 paesi europei, raggiungendo milioni di appassionati di calcio.

Kristalina Georgieva, Commissaria europea per la Cooperazione internazionale, gli aiuti umanitari e la risposta alla crisi, parteciperà all’evento intervenendo a Manchester durante Soccerex, principale forum e riunione annuale del settore calcistico a livello europeo. Oggi la Commissaria presenterà la campagna e la mostra ad essa collegata, "Il calcio professionistico contro la fame", insieme all’Ambasciatore di buona volontà della FAO Patrick Vieira e all’Ambasciatore dell’EPFL Steffan Freund (Bundesliga).

“Le vittime più vulnerabili e più drammatiche della crisi nel Sahel sono i bambini, i cui sogni di diventare calciatori famosi, o di andare all’università, saranno infranti a causa delle conseguenze nefaste della malnutrizione sul corpo e sulla mente. Noi possiamo contribuire a salvare più bambini e aiutarli a realizzare i loro sogni: la campagna ha proprio questa finalità" ha dichiarato la Commissaria Georgieva. "Grazie all’abilità straordinaria del calcio di raggiungere milioni di persone possiamo, insieme, salvare moltissime vite nella regione del Sahel".

“Occorre agire ora per mettere queste persone nelle condizioni di proteggersi da sole” ha dichiarato José Graziano da Silva, direttore generale della FAO. “Allo stesso tempo, dobbiamo rendere più resistenti le comunità locali affinché non passino da una crisi all’altra e per evitare che la siccità causi inevitabili carestie.”

“Il calcio riunisce le persone a livello mondiale” ha dichiarato Sir David Richards, presidente dell’EPFL. “Le leghe calcistiche e i giocatori conoscono il potere e la popolarità di questo sport e noi siamo fieri di poter usare tale potere per gettare la luce su situazioni che altrimenti rimarrebbero sconosciute. Il calcio europeo servirà da megafono per questo messaggio, in modo che chi ha bisogno possa essere aiutato il prima possibile.”

La campagna si basa sui propri Ambasciatori di buona volontà – campioni di calcio conosciuti a livello mondiale che si sono impegnati a trasmettere il messaggio a milioni di tifosi in tutta Europa.

Il campione spagnolo Raúl González Blanco, Ambasciatore di buona volontà della FAO, ha dichiarato: “Abbiamo bisogno del sostegno della pubblica opinione per lottare contro crisi alimentari come questa. Nessuno come noi calciatori sa quanto sia importante avere tutto lo stadio dalla propria parte per vincere la partita.”

Patrick Vieira, ex nazionale francese e Ambasciatore di buona volontà della FAO, è nato nel Senegal, uno dei paesi colpiti. “Abbiamo una responsabilità nei confronti di coloro che soffrano senza alcuna colpa,” ha dichiarato. “Il diritto a nutrirsi è uno dei diritti umani fondamentali, e nel mondo di oggi nessuno dovrebbe soffrire la fame”.

Il bulgaro Hristo Stoitchkov, ex stella del calcio mondiale ed attualmente Ambasciatore FAO, l'anno scorso ha visitato il Burkina Faso per assistere sul terreno al lavoro congiunto della Commissione europea e della FAO. Stoitchkov ha dichiarato: “Ho assistito da vicino al loro lavoro: essi salvano e cambiano le vite di molte persone, aiutandole a nutrirsi da sole oggi ed a prepararsi al domani. È il giusto tipo di aiuto portato alla gente giusta.”

“Quando qualcuno muore di fame in una qualunque parte del mondo è una sconfitta per noi tutti,” ha detto il campione brasiliano Roberto Carlos, aggiungendo: “E questo è ancora più tragico sapendo che si tratta di morti evitabili. Tutti uniti possiamo salvare moltissime vite nel Sahel.”

Francesco Toldo, ex portiere della nazionale azzurra di calcio e Ambasciatore per conto della Serie A, ha sottolineato che “La gente del Sahel potrebbe pensare di essere stata dimenticata dal mondo. Durante questo fine settimana il calcio europeo sarà solidale con loro: sapranno di non essere soli.”


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