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Data: 18/04/2012

CPLRE: Analisi sullo stato della democrazia in Europa

Alla 22° sessione del Congresso dei Poteri Locali e Regionali del Consiglio d’Europa (CPRLE) è stato fatto un resoconto sullo stato della democrazia in diversi Paesi della Comunità europea. I rapporti dei relatori del Congresso sono stati chiari. All’estremo ovest del continente il Portogallo rimane stretto dalla crisi economica che lo attanaglia dal 2008 con poteri e risorse limitate. Contrattempi significativi sono dunque sorti sotto molteplici aspetti per le autonomie locali di questo Stato. Il rapporto presentato da Jos Wienen e Devrim Cukur ha dato vita ad una raccomandazione che richiama le autorità portoghesi a una maggiore autonomia rispetto alla tassazione locale e ad assicurare un’effettiva partecipazione ai processi legislativi da parte dei Comuni in vista della riforma della Carta delle finanze locali del 2007. Una situazione davvero preoccupante è emersa per la Georgia. Secondo il parere dei relatori Ian Micallef e Helena Pihlajasaari, le elezioni presidenziali dello scorso marzo nella regione del Tskhinvali nel sud dell’Ossezia sono da ritenersi illegittime. Due terzi della popolazione locale è di fatto espulsa dalle proprie abitazioni come risultato di una pulizia etnica. Altro Stato interessato dalla discussione è stato la Lituania. Lo stanziamento di risorse sufficienti per le istituzioni locali, il consolidamento del principio normativo di sussidiarietà e l’incoraggiamento dei cittadini a partecipare agli affari locali sono qui tra i maggiori problemi indicati dal Congresso. Nel rapporto sullo stato della democrazia in questa nazione si evidenziano le garanzie recepite nella costituzione lituana sul diritto all’autonomia degli enti locali e le modifiche nelle procedure consultive tra associazioni locali e governo centrale a livello federale. Spostandosi più a est, in Moldavia, il decentramento amministrativo sviluppato dal governo è il segno tangibile delle riforme che la pubblica amministrazione sta svolgendo a livello locale in adozione di una precedente raccomandazione del Congresso in cui si richiedeva espressamente di assicurare agli enti locali le risorse necessarie e la conseguente assunzione di responsabilità. Il rapporto di Francis Lec è stato realizzato dopo le due visite ufficiali avvenute nel 2011. In definitiva, gli sforzi della repubblica moldava vanno incoraggiati cosicché le buone intenzioni si trasformino in azioni concrete. Da ultimo, il Congresso ha analizzato la situazione in Bosnia-Erzegovina. Questo Paese ha avviato un processo di riforme costituzionali che riassumerà anche la Carta europea delle autonomie locali e molti settori come l’educazione e i trasporti saranno amministrati e gestiti meno dal potere centrale. La raccomandazione adottata alla fine del dibattito richiama e tiene ben presenti le due entità che costituiscono questo Stato, ovvero la Bosnia e l’Erzegovina, al fine di realizzare quei progetti di riforma e di incrementare fattivamente i principi posti dalla Carta delle autonomie. Tuttavia, il Congresso ha evidenziato la necessità di una discussione più approfondita circa la città di Banja Luka in modo da garantirle uno status speciale. (Valeriano Valerio)


Ambiente: quando i rifiuti diventano risorsa

Gli Stati membri più virtuosi vantano percentuali di riciclo dei rifiuti fino al 70% e non interrano praticamente nulla in discarica, dove invece altri Stati membri smaltiscono ancora oltre i tre quarti dei rifiuti. Come si è riusciti a tramutare i rifiuti da problema a risorsa? Lo spiega la nuova relazione pubblicata recentemente dalla Commissione europea: combinando strumenti politici diversi. Una combinazione di imposte e divieti sulle discariche e sull’incenerimento, programmi di responsabilizzazione dei produttori e sistemi di "paga quanto butti" risulta essere la soluzione più efficace per incanalare i flussi dei rifiuti verso percorsi più sostenibili. Affinché l’UE riesca a conseguire gli obiettivi fissati nella Tabella di marcia verso l’impiego efficiente delle risorse (zero conferimento in discarica, massimizzazione del riciclaggio e del riutilizzo, limitazione del recupero di energia ai rifiuti non riciclabili), si dovrà generalizzare a tutti gli Stati membri l’introduzione di questi strumenti economici. Approfondisci

Sito web: www.aiccre.it


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