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Acta: un passo verso la rinegoziazione

Data: 27/04/2012

La tendenza emerge dall'esame della Commissione Commercio internazionale. E il voto del Parlamento europeo slitta a luglio.

D.C.


26 Aprile 2012


Secondo David Martin, relatore per la Commissione Commercio Internazionale (Inta) del rapporto su Acta, l'accordo anticontraffazione sottoscritto dall'Ue e che deve essere ratificato dal Parlamento europeo, l'organismo di rappresentanza popolare europeo dovrebbe rigettare l'accordo perché non chiarisce comne saranno protetti i diritti dei cittadini.
Ma non si tratta di assumere una posizione ostruzionistica: Martin ritiene che si debba trovare un modo diverso per proteggere la proprietà intellettuale europea.
Ergo: bocciare questa formulazione e rinegoziare l'accordo.

Quando esprimersi? Probabilmente a luglio (in precedenza si pensava a giugno). Anche perché si vuol dare più tempo a tutte le commissioni coinvolte di analizzare la questione e di confrontare i propri assunti.
La stessa Commissione Inta ha rimandato il proprio voto finale a giugno.

Articolo 42
Per Martin richiedere agli Internet service provider di assumersi compiti di controllo al limite di quelli di polizia significa minare le libertà civili.
La rinegoziazione è prevista dall'Articolo 42 di Acta, che abilita la Commissione europea a ricontattare le parti per proporre una procedura di modifica.
Praticamente la stessa linea che è stata seguita con l'accordo sul Pnr (Passenger name record) fra Ue e Usa.

Il cambiamento di scenario, dal rigetto secco a quello foriero di rinegoziazione è ascrivibile al parere maturato in Commissione Inta in seguito al confronto che ha portato, sostanzialmente, a riconoscere che beni fisici e immateriali possono essere tutelati in modo differente.

Un confronto virtuoso
Lo svedese Christofer Fjellner ha osservato che affossare Acta tout-court non risolverebbe il problema della lotta alla pirateria, quindi meglio lavorare per migliorarlo.
L'inglese David Campbell ha osservato che anche se Acta non va bene, la discussione su come proteggere la proprietà intellettuale deve continuare, per scongiurare il rischio di un drenaggio di risorse dall'Europa verso paesi che quella proprietà la tutelano meglio (anche se non ha indicato quali siano questi paesi).
L'italiano Niccolò Rinaldi ha esplicitamente invitato a lavorare per individuare gli strumenti specifici, settore per settore, capaci di contrastare la contraffazione.

Il tema è caldissimo, tanto che il 26 aprile alle 14.30 il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, sarà in chat via Facebook per discuterne apertamente direttamente con i cittadini.

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,76_ART_1989,00.html


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