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Data: 04/05/2012

Giornalismo: al via Premio annuale sanità

La Commissione europea ha recentemente aperto la 4a edizione del premio annuale dedicato al giornalismo nel campo della sanità. Per poter vincere uno dei primi premi, i giornalisti devono a presentare articoli sui seguenti argomenti: su uno, o più, dei temi in cui si articola la campagna Un’Europa per i pazienti. Essi si imperniano su: prodotti farmaceutici, assistenza sanitaria transfrontaliera, malattie rare, problematiche legate al personale sanitario, sicurezza dei pazienti, donazione e trapianto di organi, tumori, vaccinazioni, uso prudente degli antibiotici, salute mentale, morbo di Alzheimer e le altre forme di demenza; l’invecchiamento attivo e in salute, alla luce del 2012: Anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra generazioni; Tema del premio speciale: smettere di fumare. In occasione della conferenza di presentazione, la Commissione ha anche presentato un utile strumento nel campo della raccolta dei dati sanitari: si tratta di Heidi (Health in Europe: Information and Data Interface) un wiki su Internet che presenta indicatori a carattere sanitario a livello UE sullo stato di salute, sui determinanti, sui servizi sanitari e su altri temi ancora. Data l’abbondanza di dati e indicatori sanitari in esso contenuti, e passibili di essere ripartiti per anno, paese e regione, il wiki Heidi sarà di enorme interesse per politici, ricercatori, operatori sanitari e giornalisti. I premi in palio sono: 6 000 euro per il primo classificato, 2 500 euro per il secondo e 1 500 per il terzo. 3 000 euro saranno aggiudicati al vincitore del premio speciale di quest’anno. Tutti i partecipanti al concorso devono essere cittadini o persone residenti in uno dei 27 Stati membri della UE e avere almeno 18 anni di età.


Internet più sicura per bambini e adolescenti

La Commissione ha recentemente elaborato un piano destinato a garantire ai bambini le competenze e gli strumenti necessari per beneficiare pienamente e in modo sicuro del mondo digitale. Internet non è stato concepito per i bambini, ma oggi il 75% di essi ne fa uso, di cui un terzo attraverso la telefonia mobile. La nuova strategia consiste nello sviluppo di un mercato dei contenuti in linea interattivi, creativi ed educativi, in collaborazione fra la Commissione europea e gli Stati membri, gli operatori di telefonia mobile, i fabbricanti di telefoni cellulari e i prestatori di servizi di socializzazione in rete. L’esistenza di approcci nazionali diversi fa sì che i bambini di varie parti dell’UE godano di livelli diversi di emancipazione e protezione in linea. Ciò crea anche delle difficoltà per le imprese che desiderano commercializzare in tutta l’UE servizi e prodotti adatti all’infanzia. Per superare questi ostacoli, la Commissione ha delineato una serie di misure che saranno attuate con modalità diverse, fra cui l’autoregolamentazione settoriale, e che dovrebbero portare a soluzioni flessibili e rapide in questo campo. La cooperazione in forum quali la coalizione per fare di internet un posto migliore e più sicuro per i bambini e i ragazzi.


Comenius: quando la scuola va in rete

In questi giorni (3 e 4 maggio), insegnanti da oltre 35 scuole in tutta Europa si stanno riunendo a Bruxelles per discutere in che modo fare squadra con le altre scuole può aiutare a rilanciare la qualità dell’insegnamento e le competenze degli studenti. L’Unione Europea investe oltre 140 milioni all’anno a sostegno dei partenariati attraverso il programma Comenius, coinvolgendo circa 11.000 scuole in 33 paesi europei (Stati membri UE, più Croazia, Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera e Turchia). Comenius, nel quadro del Programma di Apprendimento Permanente UE, rappresenta la principale fonte di finanziamento europeo per le scuole, dalla scuola materna a quella secondaria. Offre, inoltre, sovvenzioni per insegnanti e futuri insegnanti, sostiene studenti di scambio e la ricerca sulla formazione degli insegnanti. La conferenza presenta 20 progetti Comenius durante alcuni workshop e una mostra, presentata dalle scuole provenienti da Germania, Francia, Regno Unito, Italia, Spagna, Svezia, Finlandia, Lituania, Portogallo, Cipro e Norvegia. Il progetto “Go on, employ ME!”, ad esempio, gestito dalla Scuola Modello per Ragazzi di Belfast nell’Irlanda del Nord, intende creare consapevolezza tra i giovani sulle opportunità di lavoro nell’UE e migliorare la comprensione degli altri europei che vanno a lavorare nel loro paese. Il progetto TACCLE, che ha coinvolto organizzazioni da Austria, Belgio, Italia, Spagna, Svizzera e Regno Unito, ha prodotto un manuale per aiutare gli insegnanti con scarse conoscenze informatiche ad integrare le TIC nei loro programmi didattici.

Sito web: www.aiccre.it


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