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La Tobin Tax ha fatto un passo avanti

Data: 29/05/2012

Il Parlamento europeo ha approvato il progetto di tassa sulle transazioni finanziarie. Esentare i fondi pensione e applicare il principio di emissione, perché paghino anche le istituzioni finanziarie fuori Ue. Deadline: fine 2014.


23 Maggio 2012


Secondo il Parlamento europeo la tassa sulle transazioni finanziarie (Ttf) dovrebbe garantire una copertura più ampia e rendere svantaggiosa l'evasione. Il testo approvato dall’Aula di Strasburgo con con 487 voti a favore, 152 contrari e 46 astensioni, propone di andare avanti col progetto legislativo anche nel caso di parziale sostegno degli Stati membri.

Il Parlamento chiede una Ttf da quasi due anni e la Commissione ha presentato una proposta legislativa in merito nel 2011.
I deputati ritengono adeguate le aliquote fiscali proposte dalla Commissione europea (0,1% per azioni e obbligazioni e 0,01% per i derivati) e sottolineano che solamente i fondi pensione dovrebbero essere esentati.

Principio di emissione e di residenza
È stato proposto di aggiungere alla proposta della Commissione il "principio di emissione" per obbligare anche le istituzioni finanziarie con sede fuori dalla zona Ttf a pagare la tassa, nel caso commerciassero titoli originariamente emessi all'interno della zona.

Il "principio di residenza", già previsto nel testo della Commissione, andrebbe mantenuto in modo da coprire anche i prodotti finanziari emessi fuori dalla zona Ttf, ma commercializzati da almeno un'istituzione con sede all'interno della zona. La risoluzione contenuta nel parere chiede inoltre di rendere economicamente sconveniente un tentativo di aggirare ed evadere la Ttf.

Ispirandosi a quello che accade nel Regno Unito i deputati propongono di collegare la proprietà giuridica di un prodotto finanziario al pagamento della tassa. In tal modo, se la tassa non è stata corrisposta, la proprietà del titolo non sarebbe garantita.

Poiché l'aliquota è bassa, l'effetto dovrebbe essere di invogliare a pagarla. Il testo non chiede che le risorse derivate da una Ttf siano collocate direttamente nel bilancio comunitario, ma propone che siano utilizzate per ridurre l'importo dei contributi nazionali al bilancio Ue.

Le scadenze
Il parare approvato conferma il calendario proposto della Commissione: 31 dicembre 2013 termine ultimo per gli Stati membri per adottare le leggi di attuazione e 31 dicembre 2014 per l'entrata in vigore.

Pareri italiani
Alcuni eurodeputati italiani hanno espresso pareri favorevoli al progetto Ttf. In particolare Patrizia Toia, che ricorda come spetti al Consiglio approvarla definitivamente, rileva che «Tutte le obiezioni che si possono fare non scalfiscono la logica che vuole semplicemente chiamare anche le istituzioni finanziarie al pagamento di una lieve tassa per concorrere allo sforzo generale di trovare qualche nuova risorsa per lo sviluppo e la crescita. Tra l'altro questa tassa, che si applica solo alle operazioni più speculative, avrà l'effetto di disincentivare le operazioni più spericolate e di indirizzare le risorse verso investimenti rivolti all'economia delle imprese».

Fa eco David Sassoli, che punta il dito contro la finanza e sottolinea come «il principio che a pagare per la crisi siano finalmente anche quelli che l'hanno provocata è adesso sancito dall'unica istituzione europea espressione diretta dei cittadini. Adesso chi ne ha il compito abbia il coraggio di proseguire su questa strada, anche con l'introduzione della tassa solo in alcuni stati».

Pressoché analoga la posizione di Giommaria Uggias :«con la tassa sulle transazioni finanziarie si cancella l'esenzione sulle operazioni finanziarie e si responsabilizza la speculazione al pari dei cittadini comuni che quotidianamente sono chiamati a pagare le imposte anche sul pane e sulla benzina. L'auspicio è che il gettito prodotto dall'introduzione della Tobin Tax, oltre 50 miliardi all'anno, possa finanziare la crescita economica e sociale».

Invita alla cautela Claudio Morganti (astenutosi), per il quale «è doveroso colpire gli speculatori, che sfruttano la finanza per arricchirsi, ma bisogna stare ben attenti che questa imposta non si tramuti in un pericoloso autogol per l'Europa», si augura che «gli introiti della Ttf vadano, perlomeno, a sostenere l'economia reale, ovvero le famiglie e le piccole e medie imprese», ma si dice anche «preoccupato» di fronte alla possibilità che «i Paesi europei applichino questa tassa senza un accordo comune».

Soddisfazione per il voto è stato espressa in una nota congiunta, anche da Gianni Pittella, vicepresidente del Parlamento europeo, Leonardo Domenici, membro della commissione Economica, e Roberto Gualtieri, membro sostituto della stessa commissione.

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,72_ART_2019,00.html


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