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Se spesi bene i fondi Ue cambiano le aziende agricole

Data: 12/06/2012

Lo sostiene la Corte dei conti europea in una relazione speciale sulla misura 121 della Pac.

30 Maggio 2012


Nella relazione speciale 8/2012 la Corte dei conti europea (Cce) afferma che la misura 121 relativa all’ammodernamento delle aziende agricole può incrementare la redditività dell’investimento attraverso un uso più mirato dei fondi disponibili.

La misura 121, di cui si avvalgono tutti gli Stati membri, finanzia investimenti nelle aziende agricole che possono riguardare semplici elementi, come attrezzi agricoli e cassette di legno per la frutta, fino a progetti complessi come gli impianti per la produzione di biogas.
La dotazione del bilancio Ue corrispondente ammonta in totale a 11,1 miliardi di euro, finanziati attraverso il Feasr (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale), che rappresenta nell’arco del periodo 2007-2013 l’11 % di tutta la spesa Ue prevista per lo sviluppo rurale Ue.

Il controllo di gestione della Corte ha inteso appurare se gli aiuti Ue a favore dell’ammodernamento delle aziende agricole fossero focalizzati sulle priorità dell’Unione e i bisogni specifici degli Stati membri.

Non tutti gli Stati sono virtuosi
Ne è risultato che mentre alcuni Stati membri focalizzano bene l’aiuto sulle priorità dell’Ue e i propri bisogni specifici, applicando procedure di selezione per scegliere i progetti migliori, altri non lo fanno, o perché si avvalgono di sistemi di assegnazione dei fondi poco efficienti o perché non applicano i buoni criteri di selezione.

A questa mancanza di focalizzazione a livello di Stato membro va aggiunto che la Commissione europea ha approvato alcuni programmi di sviluppo rurale (Psr) in cui l’assegnazione dell’aiuto non era adeguatamente mirata o che non specificavano il procedimento o i criteri da applicare per la selezione dei progetti.

In più, le procedure per accertare la redditività e la sostenibilità di un’azienda o di un progetto d’investimento non erano efficaci in tutti gli Stati membri, mentre la potenziale efficacia dei finanziamenti supplementari erogati per rispondere meglio a specifiche priorità dell’Ue era ostacolata dall’assenza di meccanismi di focalizzazione efficaci.

Per quanto concerne i risultati della misura 121, il sistema d’informazione non genera dati pertinenti o attendibili per agevolarne il monitoraggio e dimostrare il contributo della misura alla realizzazione delle priorità dell’Unione.

Nelle raccomandazioni espresse per accrescere l’efficacia della misura 121, la Corte invita la Commissione a non approvare i Psr a meno che non dimostrino che l’aiuto è mirato e comprendano criteri di selezione chiari e pertinenti, fondati sulle priorità dell’Ue e sui bisogni nazionali e regionali; garantire che per il prossimo periodo di programmazione si ottengano informazioni pertinenti e attendibili; proporre disposizioni normative, concernenti l’assegnazione di fondi a priorità specifiche, da includere, ove opportuno, nei regolamenti Ue applicabili in materia, affinché il finanziamento abbia un effetto supplementare.

La Corte raccomanda agli Stati membri di porre in atto procedure efficaci, commisurate al rischio, per impedire che siano concesse sovvenzioni a progetti in cui la redditività finanziaria dell’investimento o la sostenibilità dell’azienda siano dubbie.

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,74_ART_2030,00.html


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