English version

altre informazioni 2

Data: 12/06/2012

Fondi strutturali: CdR prepara documento

Il Comitato delle regioni e dei poteri locali (CdR) sta preparando un’opinione sulla proposta della Commissione relativa a un quadro strategico comune che mira a coordinare l’impiego dei fondi strutturali in vista della strategia Europa 2020 e degli obiettivi di coesione. I risultati del sondaggio saranno inseriti nel progetto di parere di Wozniak (adozione finale il 9/10 ottobre 2012) e nella terza relazione di monitoraggio del programma Europa 2020 del Comitato delle regioni, che sarà pubblicata nel mese di ottobre 2012.


Energie rinnovabili non decollano: UE pensa a riduzione costi

L’UE è sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo di produrre il 20% del fabbisogno energetico da fonti rinnovabili entro il 2020, nell’ambito di una più ampia strategia di lotta ai cambiamenti climatici. Generare più energia sfruttando il vento, il sole, le maree, la biomassa, le risorse idroelettriche e geotermiche aiuta l’UE a dipendere meno dalle importazioni di energia e a rilanciare l’innovazione e l’occupazione. L’industria esita però ad investire di più nelle energie rinnovabili. La futura politica dell’UE in questo settore non è chiara e i costi non scendono abbastanza rapidamente. Se il costo delle fonti rinnovabili resta molto più alto di quello dei combustibili fossili, dopo il 2020 si assisterà a un declino del mercato. La Commissione ha appena presentato una comunicazione sulle energie rinnovabili in cui studia come ridurre i costi grazie a un approccio più coordinato a livello UE e delinea la politica da attuare dopo il 2020. È possibile far calare i costi favorendo la concorrenza sul mercato energetico dell’UE. La progressiva eliminazione delle sovvenzioni per i combustibili fossili e la revisione della tassazione dei prodotti energetici dovrebbero incentivare gli investimenti nelle tecnologie a basse emissioni di CO2. Allo stesso tempo, il sostegno alle energie rinnovabili dovrebbe essere gradualmente ridotto o eliminato per incitare questo settore a diventare più concorrenziale con le altre fonti energetiche in un’ottica a lungo termine. Anche i regimi di sostegno nazionale dovrebbero essere modificati per promuovere la riduzione dei costi. Uniformarli in tutta l’UE e semplificarli ridurrebbe i costi amministrativi a carico dell’industria. L’UE dovrebbe spingere a produrre energia eolica e solare là dove costa meno, come fanno già le imprese per altri prodotti e servizi. Così gli Stati membri potranno acquistare energia eolica o solare da un altro paese UE o extra-UE spendendo meno di quanto dovrebbero investire per sviluppare le fonti alternative sul loro territorio.


Competenze linguistiche: l’UE fa il punto

La Commissione Europea presenterà il 21 giugno i risultati di una grande inchiesta sulle competenze linguistiche degli studenti. L’inchiesta fornirà una prima valutazione su larga scala delle competenze linguistiche in Europa, grazie alla quale i paesi partecipanti potranno mettere a confronto la capacità dei rispettivi studenti di parlare e capire le lingue straniere. I risultati dell’inchiesta si basano sui test svolti da 54 000 studenti di 14-15 anni in 14 paesi/16 sistemi scolastici (le tre comunità linguistiche del Belgio, la Bulgaria, la Croazia, l’Estonia, la Francia, la Grecia, l’Inghilterra, Malta, i Paesi Bassi, la Polonia, il Portogallo, la Slovenia, la Spagna e la Svezia). In ciascun paese partecipante, i test hanno misurato tre competenze (scrittura e comprensione alla lettura e all’ascolto) in due delle cinque lingue ufficiali dell’Unione europea più insegnate: inglese, francese, tedesco, italiano e spagnolo.

Sito web: www.aiccre.it


Pagina precedente