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All’Europa serve un bilancio robusto e flessibile

Data: 26/06/2012

E anche un nuovo sistema di risorse. Lo dicono gli eurodeputati in preparazione del Consiglio europeo del 28 e 29 giugno.


13 Giugno 2012


In vista del Consiglio europeo del 28 e 29 giugno il messaggio che il Parlamento europeo invia a Capi di Stato e di governo con una risoluzione non legislativa adottata con 541 voti a favore, 100 contro e 36 astensioni è che l’Ue ha bisogno di un bilancio robusto.
Allo scopo i deputati propongono un bilancio pluriennale flessibile e la sostituzione dei contributi nazionali con altri tipi di risorse per il finanziamento del bilancio comunitario.

I deputati affermano che il Quadro finanziario pluriannuale per il 2014-2020 (Qfp) dovrebbe "provvedere a una maggiore flessibilità di bilancio sia all'interno delle rubriche che tra di esse, nonché tra gli esercizi del Qfp, per garantire che le risorse di bilancio possano essere adeguatamente allineate a circostanze e priorità mutevoli".

A Strasburgo si sostiene che la mancanza di flessibilità nel sistema in vigore renda difficile reagire con prontezza alle nuove sfide, come nel caso del progetto di fusione nucleare Iter.
Più scarno è il bilancio, insomma, maggiore è la necessità di poter ridistribuire le risorse per far fronte a eventi inattesi.

Il consenso del Parlamento è indispensabile per far entrare in vigore il Quadro finanziario pluriennale, che deve essere anche adottato all'unanimità dal Consiglio.
I deputati chiedono allora veri e propri negoziati su tutti gli aspetti collegati al Qfp.

Secondo i trattati il bilancio Ue deve essere completamente finanziato con risorse proprie. Il Parlamento europeo, allora, sostiene che riformando il sistema attuale e inserendo nuove fonti di finanziamento, come una tassa sulle transazioni finanziarie o un nuovo regime Iva europeo, si ridurrebbe il livello dei contributi nazionali, basati sul reddito nazionale lordo, dal 75 al 40% per il 2020.

In merito al Qfp, Patrizia Toia sostiene in una nota che é molto importante «ma ad una condizione: che gli Stati vedano i bilanci non come una fonte di spesa da tagliare, come tutta la spesa pubblica, ma come una risorsa che può aiutare l’economia a crescere, un investimento, non un costo per i cittadini, un modo per produrre risultati tangibili, perché le cifre sono programmi, progetti da realizzare».
Per Toia, per essere efficace il bilancio europeo deve essere sinergico con quelli nazionali: «occorre un approccio più coordinato quando si parla di bilancio europeo, che non deve essere visto come qualcosa a parte, ma piuttosto come un completamento dei bilanci nazionali».

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,72_ART_2054,00.html


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