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I bambini con bisogni specifici ancora svantaggiati nell'istruzione

Data: 11/07/2012

Nonostante l'impegno degli Stati membri a promuovere un'istruzione inclusiva i bambini con bisogni educativi specifici e gli adulti disabili si trovano ancora in situazione svantaggiata, come risulta da una relazione pubblicata ieri dalla Commissione europea. Molti si ritrovano in istituti separati e coloro che sono inseriti nell'istruzione generale riceverebbero spesso un sostegno inadeguato. La relazione sollecita gli Stati membri a fare di più per sviluppare sistemi d'istruzione inclusivi e per rimuovere gli ostacoli che i gruppi vulnerabili incontrano in termini di partecipazione e realizzazione nel campo dell'istruzione, della formazione e dell'occupazione.

Circa 45 milioni di cittadini dell'UE in età lavorativa presentano una disabilità e 15 milioni di bambini hanno bisogni educativi specifici. La relazione indica che in certi casi essi sono privati di qualsiasi opportunità d'istruzione e di occupazione. I bambini con bisogni educativi specifici abbandonano spesso la scuola provvisti di poche o nulle qualifiche prima di passare a una formazione speciale che, in certi casi, pregiudica le loro prospettive occupazionali piuttosto che accrescerle. Le persone con disabilità o con bisogni educativi specifici si trovano più spesso disoccupate o economicamente inattive e anche coloro che riescono ad affermarsi relativamente bene sul mercato del lavoro spesso guadagnano meno delle loro controparti non disabili, come risulta dalla relazione.

In tutti gli Stati membri i bambini in condizione disagiata (soprattutto ragazzi) aventi un contesto rom, di minoranza etnica e svantaggiati sul piano socioeconomico sono fortemente presenti nelle scuole destinate ai bambini con bisogni specifici.

La relazione pone il quesito se i sistemi di istruzione speciale aumentino l'isolamento degli alunni che sono già socialmente emarginati riducendo piuttosto che accrescere le loro opportunità nella vita. Dalle ricerche emergerebbe che questi bambini potrebbero essere iscritti nelle scuole d'indirizzo generale se si investisse di più nello sviluppo delle loro abilità linguistiche e se si facesse prova di maggiore sensibilità per le differenze culturali.

La relazione “Educazione e disabilità/bisogni specifici - politiche e prassi nell'istruzione, nella formazione e nell'occupazione degli studenti con disabilità e bisogni educativi specifici nell'UE” è stata realizzata per la Commissione europea dalla rete indipendente di esperti nelle scienze sociali attinenti ad istruzione e formazione (NESSE).


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