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Sicurezza, un’industria che può rendere in Europa

Data: 31/07/2012

La Commissione europea vuol creare un mercato interno, armonizzando norme e procedure di certificazione, facendo sinergia tra civile e difesa, utilizzando nuovi programmi di finanziamento, facendo controlli sull'impatto sociale delle tecnologie fin dalla fase di ricerca.


30 Luglio 2012


La sicurezza è oramai una preoccupazione centrale di ogni società, sia che si tratti di difendersi dalla azioni umane, sia che ci si debba proteggere dalle catastrofi naturali.
La Commissione europea ha dunque proposto un programma d'azione per rafforzare l’industria della sicurezza dell’Ue, ritenendola uno dei settori con il più alto potenziale di crescita e occupazione.

Si tratta di darle la possibilità di rimanere in Europa e di continuare a produrre articoli di sicurezza di alta qualità.
Per Antonio Tajani, Commissario responsabile per l'industria e le imprese, infatti, «l’attuale frammentazione del mercato indebolisce la competitività dell'industria europea della sicurezza. La mancanza di un marchio europeo è particolarmente critica, poiché in futuro i mercati chiave per le tecnologie della sicurezza non saranno in Europa ma nei paesi emergenti. Abbiamo concordato un programma per la creazione di un autentico mercato interno per le tecnologie della sicurezza, è essenziale per rafforzare la posizione della nostra industria della sicurezza, in modo che possa contribuire alla crescita e all'occupazione».

Il mercato attuale
A oggi il mercato della sicurezza Ue vale (stima) tra i 26 e i 36,5 miliardi di euro, e dà lavoro a circa 180mila persone. Lo si suddivide in sicurezza aerea, sicurezza marittima, sicurezza delle frontiere, protezione delle infrastrutture critiche, intelligence antiterroristica (inclusa la sicurezza informatica e delle comunicazioni), protezione della sicurezza fisica; gestione delle crisi e indumenti di protezione.
Le imprese europee sono ancora leader mondiali nella maggior parte dei segmenti di mercato, ma la loro posizione è insidiata da quelle dei mercati terzi.

Creare il mercato interno
Per creare un vero mercato interno per l'industria della sicurezza per la Commissione europea sarà prioritario superare la frammentazione del mercato della sicurezza armonizzando le norme e le procedure di certificazione per le tecnologie della sicurezza.
Gli organismi europei di normazione saranno invitati a stabilire tappe concrete e dettagliate per la normazione della prossima generazione di tecnologie.
In tale contesto per conseguire il riconoscimento reciproco dei sistemi di certificazione la Commissione intende presentare due proposte legislative, istituire un sistema di certificazione armonizzato a livello Ue per le apparecchiature di rilevamento (screening) aeroportuali, e un sistema di certificazione armonizzato per i sistemi di allarme.
Sarà opportuno privilegiare un migliore sfruttamento delle sinergie tra la ricerca sulla sicurezza civile e quella sulla difesa.

La Commissione intende presentare agli organismi europei di normazione, in collaborazione con l'Agenzia europea per la difesa, mandati aventi per oggetto le norme ibride.
Per ridurre il divario fra la ricerca e il mercato, in particolare per quanto riguarda gli appalti pubblici europei e internazionali, la Commissione utilizzerà i nuovi meccanismi di finanziamento previsti nell’ambito di Orizzonte 2020 come gli appalti pre-commerciali, al fine di testare e convalidare i risultati derivanti da progetti di ricerca Ue in materia di sicurezza.
Tale approccio dovrebbe riunire industria, autorità pubbliche e utenti finali fin dall'inizio dei progetti di ricerca.

La sicurezza delle frontiere e la sicurezza dell'aviazione sono i settori più promettenti.
La Commissione europea incoraggerà gli Stati membri a varare iniziative analoghe a livello nazionale nel rispetto del diritto Ue in materia di appalti pubblici.
Introdurrà controlli sull'impatto sociale delle nuove tecnologie di sicurezza nella fase di ricerca, e intende inoltre conferire un mandato agli organismi europei di normazione perché elaborino una norma per l'integrazione delle questioni relative alla riservatezza, dalla progettazione alle fasi del processo di produzione.

Verrà realizzato uno studio su scala più vasta per analizzare le implicazioni giuridiche ed economiche della limitazione della responsabilità civile.
Un apposito gruppo di esperti costituito dalla Commissione europea si riunirà almeno una volta l'anno per seguire l'attuazione delle misure strategiche proposte e riunire tutti i soggetti interessati nel settore della sicurezza.

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,76_ART_2116,00.html


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