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Sequestrati alle dogane Ue prodotti per 1,3 miliardi di euro

Data: 31/07/2012

Nel 2011 fermato alle frontiere il 15% di prodotti in più rispetto al 2010: 115 milioni di articoli. E la dogana italiana ha sequestrato il doppio dei prodotti. Risulta dalla relazione annuale sui Dpi della Commissione europea.


24 Luglio 2012


Ormai è in atto un'invasione del falso in Europa e perlopiù di matrice cinese.
Dalla relazione annuale della Commissione europea sulle azioni delle dogane per il rispetto dei diritti di proprietà intellettuale (Dpi) risulta che nel 2011 le autorità doganali dell'Ue hanno sequestrato alle frontiere esterne quasi 115 milioni di prodotti sospettati di violare i Dpi.
Si tratta di un aumento del 15% rispetto ai 103 milioni sequestrati nel 2010.
Il valore della merce intercettata nel 2011 è stato di quasi 1,3 miliardi di euro, contro gli 1,1 miliardi di euro del 2010.

30 milioni di articoli sequestrati in Italia
In Italia tra il 2010 e il 2011 è rimasto pressoché invariato il numero di procedimenti (circa 1.535), mentre è aumentato il numero di articoli sequestrati: si è passati da quasi 16 milioni di articoli nel 2011 a quasi 30 milioni nel 2011 (+88%).
Insieme a Belgio, Germania, Paesi Bassi, Spagna e Regno Unito il nostro paese è tra quelli con il maggior numero di procedimenti e di pezzi sequestrati complessivamente.

Dominano i farmaci
Le principali categorie di articoli bloccati dalle autorità doganali sono stati farmaci (24%), materiale di imballaggio (21%) e sigarette (18%).
I prodotti di uso quotidiano e quelli potenzialmente pericolosi per la salute e la sicurezza dei consumatori rappresentavano complessivamente il 28,6% del totale degli articoli bloccati, a fronte del 14,5% del 2010.
Anche nel 2011 si è riscontrato un aumento del numero di pacchi postali sequestrati, con un 36% costituito da farmaci.

Falso cinese
Quanto ai paesi di provenienza, il principale continua ad essere la Cina, da cui origina in totale il 73% degli articoli non in regola con i Dpi.
Ma per alcune categorie di prodotti predominano altri paesi: la Turchia per i prodotti alimentari, Panama per le bevande alcoliche, la Thailandia per le bibite analcoliche e Hong Kong per i telefoni cellulari.
Circa il 90% di tutte le merci bloccate è stato distrutto o è stato oggetto di un procedimento giudiziario per accertare la violazione.

Il testo della relazione è disponibile QUI.

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,72_ART_2105,00.html


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