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Edifici a basso consumo energetico come motori di crescita

Data: 21/08/2012

La Commissione europea ha varato una strategia di sostegno all'efficacia della direttiva Epbd2 (2010/31/Ue) tesa anche alla creazione di manodopera qualificata. Centrale il ruolo della Bei.


01 Agosto 2012


È un fatto: gli edifici a basso consumo energetico non sono ancora diffusi in Europa. Per promuovere il settore la Commissione europea ha presentato una strategia mirata anche a potenziarne il ruolo anche nella creazione di posti di lavoro.

Tra gli elementi della strategia c'è la creazione di condizioni favorevoli agli investimenti, nel campo del rinnovo e della manutenzione degli edifici, ad esempio incoraggiando il ricorso al pacchetto di prestiti della Banca europea per gli investimenti dotato di 120 miliardi di euro, nel quadro del Patto per la crescita e l'occupazione siglato nel giugno scorso.

Standard e best practice
La strategia è mirata a incentivare l'innovazione e a migliorare le qualifiche della manodopera per promuovere la mobilità, a migliorare l'efficienza delle risorse grazie al riconoscimento reciproco nell'Ue di tecniche di costruzione sostenibili, a dotare le imprese edili di codici di buona pratica di progettazione standardizzati in modo da poter lavorare anche in altri Stati membri e a rafforzare la posizione delle imprese europee sul mercato mondiale, in modo che promuovano buone prestazioni e stimolino standard di costruzione sostenibili anche nei paesi terzi.

Per Antonio Tajani, vicepresidente e commissario europeo per l'Industria e l'imprenditoria, nell'attuale momento di crisi economica «gli edifici a basso consumo di energia sono investimenti redditizi sia per la società che per gli investitori privati. Il settore edilizio dovrebbe considerarli un'opportunità per innovare e attirare nuovi talenti. Non lasciamoci sfuggire questa opportunità, il settore delle costruzioni può diventare un motore della crescita sostenibile».

Il quadro congiunturale
La riflessione di Tajani e della Commissione europea parte dallo scoppio della bolla immobiliare, collega la contrazione dei mercati creditizi, analizza il fenomeno dei ritardi di pagamento e conclama la necessità di manodopera qualificata. Perciò conclude che gli edifici a consumo energetico quasi nullo (Nearly Zero Energy Buildings), introdotti con la rifusione della direttiva sul rendimento energetico nell'edilizia (2010/31/Ue) sono la sfida per il settore delle costruzioni e constata che le iniziative per migliorare l'efficienza energetica e integrare le energie rinnovabili progrediscono lentamente, soprattutto nel campo della ristrutturazione degli edifici esistenti.

Concorrenza sleale
Inoltre la situazione dei mercati internazionali è critica per gli operatori Ue: in altri paesi, nei quali le norme sociali e ambientali sono meno rigorose, la concorrenza pone dei problemi. Gli operatori non Ue beneficiano tra l'altro di aiuti di Stato, come avviene in Cina, che ostacolano l'accesso degli operatori Ue a tali mercati.

I prossimi passi
Considerato tutto ciò la Commissione organizzerà una conferenza ad alto livello, cui parteciperanno Stati membri e rappresentanti del settore, per esaminare l'attuazione della strategia e formulare raccomandazioni su possibili azioni correttive o nuove iniziative.
In parallelo gruppi di lavoro discuteranno gli approcci all'attuazione di iniziative specifiche e valuteranno i probabili effetti delle iniziative in corso a livello nazionale e settoriale su tali iniziative, individuando le possibili sinergie.

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,75_ART_2117,00.html


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