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Esame trimestrale sull'occupazione UE: disparità fra Stati membri

Data: 01/10/2012

La situazione sociale e occupazionale nell'UE si è mantenuta molto grave nel secondo trimestre del 2012, che ha fatto registrare un aumento della disoccupazione nel suo complesso ma con differenze significative tra gli Stati membri, un deterioramento della situazione finanziaria delle famiglie e un aumento della povertà infantile. L'UE sta attraversando una fase di recessione, o vicina alla recessione, dalla fine del 2011 e il clima economico generale è ai minimi degli ultimi tre anni. In questa situazione le possibilità di trovare lavoro sono basse, se confrontate con quelle degli anni precedenti la crisi. Sono alcuni dei principali risultati dell'ultimo “Esame trimestrale sull'occupazione e la situazione sociale”.

Particolarmente preoccupante è il fatto che la disoccupazione è ancora in crescita ed ha raggiunto la quota record di 25,3 milioni, con un aumento di 2,6 milioni di unità (+11,6%) rispetto al marzo 2011. Il tasso di disoccupazione, che a livello di UE è ora al 10,4%, è aumentato in 17 Stati membri e si sono nuovamente accentuate le disparità tra i paesi UE meno in difficoltà e i paesi "periferici". Il divario fra il paese dell'UE con la percentuale di disoccupazione più bassa (Austria, 4,5%) e quello con la percentuale più alta (Spagna, 25,1%) è attualmente di 20,6 punti percentuali, un massimo storico. I disoccupati di lunga durata costituiscono attualmente il 4,5% della popolazione attiva (+0,4 punti percentuali nell'ultimo anno).

La disoccupazione giovanile è ad un livello drammatico (22,5% a luglio nell'UE), anche se non è cresciuta nel secondo trimestre. Dodici Stati membri hanno registrato tassi superiori al 25% e solo tre restano sotto la soglia del 10%: Austria, Germania e Paesi Bassi.

Le cupe prospettive per i giovani rispecchiano rischi crescenti di disoccupazione di lunga durata e di inattività duratura, che si manifestano nell'aumento del numero di giovani disoccupati e al di fuori di ogni ciclo di istruzione e formazione (NEET). La Commissione sta affrontando attivamente il problema della disoccupazione giovanile e lancerà alla fine dell'anno due iniziative: una proposta per garantire che i giovani abbiano un posto di lavoro, continuino gli studi o frequentino un corso di formazione entro 4 mesi dal termine della scuola, ed una proposta per inquadrare sotto il profilo qualitativo i tirocini.


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