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Nell’Ue il polline va considerato un componente del miele

Data: 02/10/2012

Lo propone la Commissione europea per escluderlo dalla lista degli ingredienti in etichetta.


26 Settembre 2012


L’Ue produce circa il 13% del miele mondiale: 200mila tonnellate. La Spagna è il maggior produttore europeo con 33mila tonnellate, seguita da Italia, Ungheria e Romania, con 22mila tonnellate circa ciascuno, e dal Portogallo, 21mila tonnellate. Le importazioni di miele dell’Ue ammontano a circa 140mila tonnellate: circa il 40% del suo consumo totale.

Stiamo parlando, quindi, di un alimento importante, attorno al quale nacque una questione promanata da un apicoltore tedesco, riguardante lo status giuridico del miele, dopo che nel suo prodotto era stata riscontrata la presenza di polline di mais Mon 810 geneticamente modificato.
Su questo caso, il tribunale tedesco ha chiesto alla Corte europea di giustizia una pronunzia pregiudiziale.

Il 6 settembre 2011 la Corte pronunziò la sentenza in cui indicò che la precedente interpretazione del campo d’applicazione della legislazione sugli Ogm era erronea (tale legislazione era pienamente applicabile al polline Ogm nel miele) e che il polline nel miele andava considerato un ingrediente.

QUI i dettagli della causa.

Polline = componente
La Commissione europea in seguito a quella pronunzia ha ora adottato una proposta di modifica delle norme sul miele tesa a chiarire l’effettiva natura del polline.
Conformandosi alle norme dell’Omc, la proposta definisce il polline una componente naturale del miele e non un ingrediente.

La Corte di giustizia ha fondato la sua interpretazione sulla Direttiva Miele, risalente al 2011, e ha qualificato il polline come ingrediente del miele, sostenendo che il polline si trova nel miele a causa soprattutto di un intervento dell’apicoltore.

Secondo la proposta attuale della Commissione europea, invece, il polline è una componente naturale e non un ingrediente del miele: giunge all’alveare grazie all’attività delle api e si trova nel miele indipendentemente dall’intervento dell’apicoltore.

Di conseguenza, poiché il polline va considerato una componente naturale del miele, non si dovrebbero applicare le norme di etichettatura Ue, che impongono un elenco degli ingredienti.

La proposta della Commissione non tocca la conclusione della Corte per quanto riguarda l’applicazione della normativa sugli Ogm al polline Ogm nei prodotti alimentari. In particolare non modifica la conclusione della Corte secondo la quale il miele contenente polline Ogm può essere immesso sul mercato solo se esiste una normativa che lo autorizzi. Saranno inoltre applicabili anche le norme di etichettatura sugli Ogm.
La proposta mira poi ad allineare le attuali competenze di esecuzione della Commissione. articolate nella direttiva 2001/110/Ce (direttiva “Miele”), a quelle introdotte dal trattato di Lisbona.

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,74_ART_2154,00.html


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