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Bilancio Ue 2013: pagamenti puntuali ed efficienza gestionale

Data: 30/10/2012

Il Parlamento europeo respinge le proposte di tagli avanzate dal Consiglio sul budget elaborato dalla Commissione europea. E vota per rinunciare a una delle sue due sedi.


23 Ottobre 2012


Con una risoluzione approvata con 492 voti a favore, 123 contro e 82 astensioni, il Parlamento europeo, di fatto, va al braccio di ferro con il Consiglio in materia di bilancio 2013.
A luglio quest'ultimo aveva operato dei tagli alla proposta di bilancio elaborata dalla Commissione europea

In particolare, 1,9 miliardi di euro di tagli nei pagamenti andavano a influire negativamente su settori ritenuti dal Parlamento europeo vitali per l'economia: ricerca, imprenditorialità, lavoro, colpendo programmi come Erasmus Mundus, Lifelong Learning e il 7° Programma quadro per la Ricerca e lo Sviluppo.

Secondo gli europarlamentari i tagli ai pagamenti proposti andrebbero a colpire nell'immediato settori già deboli.
Pertanto gli impegni presi, ossia gli stanziamenti di bilancio concordati, devono tradursi in concreto ed essere onorati.

Giovanni La Via, relatore per buona parte del bilancio, ha dichiarato di voler evitare deficit di bilancio nel 2013: «vogliamo evitare un altro patchwork nel bilancio del prossimo anno. L'ultima cosa di cui che aziende, ricercatori, studenti e altri beneficiari dei programmi dell'Ue hanno bisogno è l'incertezza sulla possibilità per la Commissione di onorare gli impegni presi. Speriamo che i ministri delle Finanze degli Stati membri diano seguito al Patto di crescita concordato fra i loro capi di Stato e di governo al vertice di giugno».

Per il sostegno della politica regionale il Parlamento ha votato per ripristinare gli 1,6 miliardi di euro tagliati dal Consiglio e ha ribaltato molti dei tagli proposti per l'agricoltura.
Non solo: per il processo di pace nel medio oriente non solo sono stati reinseriti i 200 milioni di euro eliminati, ma ne sono stati aggiunti altri 100.

Ma il Parlamento europeo ha anche approvato alcuni tagli, fra cui quelli riguardanti il proprio budget, aggiungendone per altri 8,9 milioni di euro alla proposta esistente, puntando a migliorare l'efficienza della sua macchina amministrativa.

Una sede sola
Fra questi tagli c'è anche quello riguardante la proposta di riduzione a una sola delle sedi del Parlamento.
Si tratta ora di scegliere fra quella di Bruxelles e quella di Strasburgo, anche se non sono pochi gli indizi che fanno pensare a una scelta a favore della prima.

In merito, la Vicepresidente del Parlamento europeo Roberta Angelilli ha dichiarato che «oggi dal Parlamento europeo è arrivato un messaggio chiaro: tagliare i costi o, meglio, gli sprechi relativi alla doppia sede. In tempi di crisi possiamo spendere meglio i fondi di questo oneroso ed irrazionale doppione che paghiamo sia in termini di costi di trasporto e gestione, sia in termini di organizzazione del lavoro».

Nel complesso, Claudio Morganti, membro della Commissione Bilanci, sottolinea come si sia «raggiunto un compromesso più realistico, focalizzandoci non tanto sugli impegni quanto sui pagamenti, per evitare che in futuro ci si trovi di fronte a casi simili a quello che ha riguardato, recentemente, il programma Erasmus. È giusto, infatti, che anche l'Ue prenda atto di una situazione ormai insostenibile, per cui in tutti gli Stati europei si stanno prendendo misure d'austerità».

Soddisfatto riguardo la sede unica per l'Europarlamento, Morganti evidenzia «ancora molti dubbi sulla gestione del budget da parte della Commissione, che proprio oggi ha adottato il Bilancio rettificativo per i pagamenti del 2012, pari a 9 miliardi di euro. Ciò significa che il bilancio 2013 dovrà essere ancora più realistico, sui pagamenti, visto questo enorme ammanco di liquidità».

La prossima fase
Da venerdì 26 ottobre partirà la fase di conciliazione (di 21 giorni) con il Consiglio. Un incontro di ipotetica chiusura dell'accordo è fissato per il 9 novembre. In caso di riuscita positiva, il bilancio 2013 potrebbe già essere votato nella plenaria di novembre.

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,72_ART_2185,00.html


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