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Cinque paesi contro i fondi ai terremotati italiani

Data: 13/11/2012

Sono Germania, Olanda, Finlandia, Svezia e Gran Bretagna, che si oppongono alle modifiche al bilancio 2012 per non erogare 670 milioni di euro. Balzani: non possono, il Fse per le calamità è fuori dal contesto.


09 Novembre 2012


Dall'odierno Ecofin Bilancio di Bruxelles, il Consiglio di Economia e Finanza dell'Ue, è uscita la notizia in merito al blocco dei fondi europei destinati alla ricostruzione nelle zone terremotate di Emilia, Lombardia e Veneto.

Fanno da ostacolo i governi di Germania, Olanda, Finlandia, Svezia e Gran Bretagna, che pongono veto alla proposta di bilancio rettificativo, riportante l'erogazione di 670 milioni di euro del Fondo di solidarietà Ue destinati a compensare parzialmente i danni subiti dall'Emilia e da alcune aree della Lombardia e del Veneto.

Le reazioni italiane
«Il blocco dei finanziamenti europei destinati alla ricostruzione, dovuto al rifiuto di cinque paesi al rifinanziamento del fondo di solidarietà per le calamità naturali - per il vicepresidente vicario del Parlamento europeo, Gianni Pittella - è di inaudita gravità».
Per Pittella «occorre fermare il virus delle convenienze nazionali e ridare all’Europa un’anima fatta di solidarietà e di coesione».

Lorenzo Fontana definisce il fatto «un tradimento dei valori di solidarietà dell'Unione europea».

«Segnale grave e in totale contrasto con lo spirito europeo - anche per il presidente della Commissione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo, Paolo De Castro, che auspica - che si superino queste visioni nazionali per arrivare a un accordo e che in nottata arrivino notizie migliori dall’Ecofin».

Claudio Morganti spiega che i cinque stati si sono opposti al pagamento di 670 milioni di euro del Fondo di solidarietà «perché contrari, non al sostegno dell'Ue all'Italia, ma al pagamento con i fondi del bilancio 2012».
I cinque paesi si sono opposti a entrambe le proposte di rettifica per il bilancio Ue 2012 oggi in discussione: quella per circa 9 miliardi, che servirebbe a pagare, tra gli altri, anche i finanziamenti al progetto Erasmus, e quella per 670 milioni, che riguarda invece i fondi per i terremotati dell'Emilia.

A rischio il bilancio 2013
Ma «far dipendere la decisione sui 670 milioni di euro da quella sui 9 miliardi, come vorrebbe il Consiglio - ha specificato Morganti- significherebbe mandare all'aria gli sforzi fatti finora per cercare di accelerare i tempi sull'erogazione, che già di per sé sono stati troppo lunghi, considerando i danni enormi provocati dal sisma».

Quindi, per Morganti «bene fa il Parlamento europeo a bloccare le trattative con il Consiglio sul bilancio Ue per il 2013, se non si darà il via libera ai fondi per l'Emilia. In tal caso, io stesso proporrò ai miei colleghi di votare contro».

Rincara la dose Mara Bizzotto: «Se dovesse essere confermato il blocco dei fondi a causa di questi 5 paesi, assicuro che attuerò ogni possibile forma di ostruzionismo e rallentamento al Parlamento Europeo su ogni provvedimento che assegnerà soldi a questi Paesi. E spero che così facciano anche tutti gli eurodeputati italiani».

D'accordo anche Pittella: «alla posizione espressa dai relatori al bilancio del Parlamento europeo - Francesca Balzani e Giovanni La Via - cioè quella di bloccare i negoziati per il bilancio 2013 fino a che non ci sarà l’ok ai fondi per il sisma, va il mio convinto sostegno».

Ma il Fse non rientra nel contesti
Proprio Francesca Balzani, relatrice del Parlamento europeo per il bilancio correttivo 2012, e David Sassoli, in una nota congiunta chiariscono che «quanto accaduto oggi è gravissimo. Il Fondo europeo di solidarietà per le calamità naturali non rientra nel bilancio dell’Unione e dunque i soldi vanno dati senza se né ma. Per questo come Parlamento europeo, nel rispetto delle prerogative conferite dal Trattato di Lisbona, non discuteremo di bilancio 2013 fino a che non sarà dato il via libera da parte del Consiglio ai fondi per il terremoto».

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,72_ART_2209,00.html


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