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Corte dei conti Ue: l'Europa gestisca meglio le spese

Data: 13/11/2012

Il messaggio è indirizzato a Stati Membri e Commissione europea dopo l’analisi dei numeri del 2011. Replica la Commissione: non facciamo più errori rispetto al passato. E ora c'è il nuovo regolamento finanziario.


06 Novembre 2012


Per la Corte dei Conti Ue i numeri relativi al 2011 danno un’immagine fedele della situazione finanziaria dell’Unione europea, dei risultati delle operazioni e dei flussi di cassa.
Le entrate e gli impegni non presentano errori rilevanti.
I pagamenti, invece, danno invece errori rilevanti, con un tasso stimato al 3,9% per il bilancio dell’Ue nel suo insieme.
Un livello di errore che si è mantenuto allo stesso livello di quello del 2010 (3,7%).

Spesi 129,4 miliardi
Nel 2011 l’Ue ha speso 129,4 miliardi di euro, di cui circa l'80 % per la politica agricola e la politica di coesione, ambiti in cui l’esecuzione del bilancio dell’Ue è fatta in regime di gestione concorrente dalla Commissione e dagli Stati membri.
La Corte ha rilevato troppi casi in cui i fondi dell’Ue non hanno raggiunto l’obiettivo o sono stati utilizzati in modo non ottimale.
I sistemi di controllo esaminati presso la Commissione e gli Stati membri sono risultati solo parzialmente efficaci nel garantire la regolarità dei pagamenti.
Di fatto, per la Corte non stanno manifestando le loro potenzialità in materia di prevenzione o individuazione e correzione degli errori.
Occorre quindi un maggior grado di impegno da parte delle autorità nazionali nella gestione e controllo dei fondi dell’Ue.

Dove si sbaglia di più
Il tasso di errore stimato dalla Corte per la spesa nel gruppo di politiche “Sviluppo rurale, ambiente, pesca e salute” (settore più soggetto a errori) è stato del 7,7 %.
Quello per il gruppo “Politica regionale, energia e trasporti” è rimasto elevato (6,0 %).

Come lavora la Corte: a campione
L’obiettivo delle relazioni annuali (relazione sull’esecuzione del bilancio Ue e relazione sui Fondi europei di sviluppo) è di presentare risultanze e conclusioni che aiutino il Parlamento europeo, il Consiglio e i cittadini a valutare la qualità della gestione finanziaria dell’Ue, e di formulare utili raccomandazioni su come migliorarla.
La Corte sottopone a verifica dei campioni di operazioni per fornire una stima statistica del tasso di errore per le entrate, per le spese nel loro complesso e per i vari settori di spesa.
Le conclusioni di audit vengono tratte sulla base di tali risultati e di altri elementi risultanti dalla valutazione dei sistemi, da un’analisi delle dichiarazioni dei responsabili della gestione e dal lavoro di altri auditor.

QUI ci sono le relazioni preliminari della Corte


Bene per la Commissione, ma il lavoro non è finito
Una nota della Commissione europea rimarca come per il terzo anno consecutivo le spese dell’Ue presentano una percentuale complessiva di errori inferiore al 4%.
Ossia, dice, la grande maggioranza dei pagamenti effettuati a titolo del bilancio dell’Unione europea è risultato esente da errori quantificabili.

Per Algirdas Šemeta, Commissario per la Fiscalità e l’unione doganale, l’audit interno e la lotta antifrode «nel corso degli ultimi anni la Commissione ha mantenuto la sua promessa di garantire una gestione e un controllo di qualità dei fondi dell’Ue. Il nostro compito non è affatto terminato, ma è giunta l’ora di un maggiore impegno anche da parte dei nostri partner. Le norme semplificate, più facili da rispettare e da controllare, possono contribuire a una drastica riduzione del numero di errori nelle spese dell’Ue. In secondo luogo, invito di nuovo gli Stati membri a prendere maggiormente sul serio le loro responsabilità per quanto riguarda il ruolo svolto nella tutela del denaro dei contribuenti dell’Unione».

La presenza di errori, rimarca la nota non significa che le risorse dell’Ue siano perse, sprecate o a rischio di frode. In realtà le frodi interessano soltanto lo 0,2% del bilancio complessivo dell’Ue ed esistono strumenti efficaci previsti per individuarle e recuperare le risorse.

La Commissione ha inoltre sottolineato la presenza del nuovo regolamento finanziario, adottato il 25 ottobre, che prevede misure di semplificazione e disposizioni intese a migliorare i controlli sui fondi dell’Ue.

Le prossime fasi
Dopo la pubblicazione della relazione annuale della Corte dei conti, il Consiglio presenterà al Parlamento europeo una raccomandazione relativa all’opportunità o meno di concedere il discarico del bilancio alla Commissione.
Sulla base di tale raccomandazione il Parlamento europeo voterà nel maggio 2013 la sua risoluzione sul discarico per il bilancio 2011.

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,72_ART_2201,00.html


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