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"Ripensare l'istruzione": nuova strategia della Commissione Europea

Data: 21/11/2012

Si chiama "Ripensare l'istruzione" la nuova strategia inaugurata ieri dalla Commissione europea per sollecitare un importante cambiamento del campo della formazione. Non solo più investimenti ma anche maggiore modernizzazione e flessibilità per rispondere in maniera adeguata ai bisogni reali della società di oggi.

Tecnologia, internet, lingue, insegnanti preparati e motivati. Sono questi alcuni dei punti chiave di "Ripensare l'istruzione" per riuscire a risolvere sia il problema della disoccupazione giovanile, vicina al 23%, sia quello della mancanza di figure professionali specifiche, che lascia scoperti oltre due milioni di posti di lavoro in Europa.

La strategia prevede: maggiore sviluppo delle abilità trasversali e di quelle di base, in particolar modo per le abilità imprenditoriali e per le tecnologie informatiche; un nuovo parametro di riferimento per l'apprendimento delle lingue straniere.

L'obiettivo è quello di aumentare il numero di quindicenni che conoscono una lingua straniera, passando dal 42% al 50%, e dal 61% al 75% per quanto riguarda lo studio di una seconda lingua straniera; investire in sistemi d'istruzione e formazione professionali di eccellenza mondiale e innalzare i livelli d'apprendimento sul lavoro; migliorare a livello statale il riconoscimento delle qualifiche e delle abilità, comprese quelle ottenute al di fuori del sistema formale d'istruzione e formazione; sfruttare appieno le tecnologie, in particolar modo internet, per ampliare l'accesso all'istruzione; gli insegnanti devono essere adeguatamente formati, motivati e dotati di spirito imprenditoriale; incentivare un dibattito aperto tra gli Stati membri sul tema del finanziamento dell'istruzione, soprattutto per quanto riguarda quella professionale e superiore; favorire un approccio di collaborazione tra settore pubblico e privato in termini di finanziamento per promuovere l'innovazione e aumentare i collegamenti tra università e mondo del lavoro.

Sempre verso questa direzione sono rivolti altri due progetti della Commissione: il programma da 19 miliardi di euro "Erasmus per tutti", per portare a 5 milioni il numero di persone che usufruiranno di borse di studio per l'estero fino al 2020, e il pacchetto "Occupazione giovanile", che comprende una proposta di garanzia affinché ai giovani venga assicurata un'offerta di lavoro o di perfezionamento entro quattro mesi dalla fine della scuola o dall'inizio del periodo di disoccupazione.


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