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Sabir: Circolo Mediterraneo di Conversazione

Data: 21/06/2005

Presentazione di Pier Virgilio Dastoli,
Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea

Importanza del dialogo politico e culturale nel processo di Barcellona

Con la dichiarazione finale della Conferenza ministeriale euromediterranea di Barcellona del 27 e 28 novembre 1995 e la definizione di un programma di lavoro, l’Unione Europea apre una stagione di forte attenzione per i propri vicini del sud del mediterraneo e del medio oriente.

L’obiettivo è quello di istituire un partenariato globale e euromediterraneo al fine di trasformare il Mediterraneo in uno spazio comune di pace, di stabilità e di prosperità attraverso il rafforzamento del dialogo politico e sulla sicurezza, un partenariato economico e finanziario e un partenariato sociale, culturale ed umano.

La politica definita a Barcellona è portata avanti, oltre che con i fondi del programma MEDA (5.071 miliardi di euro dal 1995-2001), anche con la firma di accordi di Associazione con molti di questi paesi.

Il partenariato globale euromediterraneo si articola in tre assi principali: il partenariato politico e di sicurezza mira a realizzare uno spazio comune di pace e di stabilità; il partenariato economico e finanziario intende consentire la creazione di una zona di prosperità condivisa; il partenariato sociale, culturale e umano intende sviluppare le risorse umane, favorire la comprensione tra culture e gli scambi tra le società civili.

Il partenariato politico e di sicurezza
I partecipanti alla conferenza di Barcellona hanno deciso di istituire un dialogo politico anche mirato a perseguire alcuni obiettivi comuni in materia di stabilità interna ed esterna. Vi è l’impegno ad agire in conformità della Carta delle Nazioni Unite e della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo. Sono più volte ribaditi i diritti dell'uomo e le libertà fondamentali, comprese la libertà d’espressione, la libertà d’associazione, la libertà di pensiero, di coscienza e di religione.

Vi è inoltre un impegno ad introdurre lo Stato di diritto e la democrazia nei loro sistemi politici, riconoscendo in questo quadro il diritto di ciascun partecipante di scegliere e sviluppare liberamente il suo sistema politico, socioculturale, economico e giudiziario.

Il partenariato economico e finanziario
La creazione di una zona di prosperità condivisa nel Mediterraneo presuppone necessariamente uno sviluppo socioeconomico sostenibile ed equilibrato nonché il miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni, l'aumento del livello di occupazione e la promozione della cooperazione e dell'integrazione regionale. La progressiva apertura dei mercati – con l’obiettivo di arrivare ad una piena integrazione con il mercato UE entro il 2010 – è condizionata, oltre all’armonizzazione di nome e standard industriali, anche a progressi concreti nel settore dei diritti umani a cominciare dalla non discriminazione, libertà d’espressione e libertà di associazione. In altre parole, la UE chiede ritiene indispensabile che alla democrazia economia si accompagni anche quella politica.

Il partenariato sociale, culturale e umano
Barcellona considera prioritaria anche il partenariato in ambito sociale, culturale ed umano finalizzato al ravvicinamento e alla comprensione tra popoli e ad una migliore percezione reciproca. Questo partenariato si fonda da un lato, sul riconoscimento e il rispetto reciproco di tradizioni, di culture e di civiltà diverse su entrambe le sponde del Mediterraneo e dall'altro, sulla valorizzazione delle radici comuni.

In tale ottica, la dichiarazione di Barcellona e il suo programma di lavoro pongono l'accento su: l'importanza del dialogo interculturale e interreligioso; l'importanza del ruolo dei mezzi di comunicazione di massa ai fini della conoscenza e della comprensione reciproca tra culture; lo sviluppo delle risorse umane nel settore della cultura: scambi culturali, conoscenza di altre lingue, attuazione di programmi educativi e culturali rispettosi delle identità culturali; la necessità di coinvolgere la società civile nel partenariato euromediterraneo.

Politica di Vicinato

La politica di vicinato, elaborata a partire dalla comunicazioni del 2003 - "Un nuovo contesto per le relazioni con i nostri vicini orientali e meridionali" e "Preparare il terreno per un nuovo strumento di prossimità" – rappresenta un rafforzamento e salto di qualità ulteriore nell’ambito del processo di Barcellona. I programmi di lavoro e l’attuazione degli obiettivi degli accordi di Associazione vengono realizzati attraverso la definizione in comune di Piani di Azione, discussi, concordati e adattati alle esigenze e priorità di ogni singolo paese vicino. I progressi sulla via dell’integrazione con il mercato interno e sulla cooperazione economica e finanziaria saranno commisurati agli impegni assunti nei Piani di Azione – e rispettati – a cominciare da quelli relativi ai d


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