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Elezioni 2014: più agile candidarsi in un altro Stato membro

Data: 27/11/2012

Si approssima la scadenza elettorale e il Parlamento europeo vota per rendere fattivo e semplice il diritto di rappresentanza, nello spirito dell'Europa veramente unita.


21 Novembre 2012


Il Parlamento europeo ha approvato con 614 voti a favore, 23 contrari e 14 astensioni la proposta della Commissione europea in base a cui i cittadini Ue che vivono in uno Stato membro diverso da quello di cui hanno la cittadinanza sarà più facile candidarsi al Parlamento europeo alle elezioni del 2014.

Diritto di eleggibilità
La proposta di atto legislativo mira a semplificare, mediante la modifica delle norme vigenti (la direttiva 93/109/Ce), la procedura per l'esercizio del diritto di eleggibilità al Parlamento europeo di cittadini dell'Ue in uno Stato membro di cui non hanno la cittadinanza.
Per entrare in vigore la proposta approvata dal Parlamento europeo deve essere adottata dal Consiglio entro la fine dell'anno.

Reding: partecipare alle elezioni è un diritto di base
Esulta la Vicepresidente della Commissione europea e Commissaria per la Giustizia Viviane Reding: «la partecipazione alle elezioni europee è uno dei principali mezzi di cui dispongono i cittadini per far sentire la loro voce nell'Unione europea. Ogni cittadino Ue ha il diritto di votare o di candidarsi alle elezioni europee, a prescindere dal fatto che viva nello Stato di cui ha la cittadinanza o in un altro Stato membro. La riforma renderà più semplice per i cittadini che esercitano il loro diritto di stabilirsi ovunque nell'Unione, esercitare anche i loro diritti democratici in occasione delle elezioni europee».

La direttiva 93/109/Ce
La direttiva attualmente in vigore stabilisce modalità finalizzate a consentire ai cittadini dell'Ue di esercitare il loro diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni del Parlamento europeo nello Stato membro in cui vivono.
Nel 2006 la Commissione europea ne propose la modifica per semplificare la procedura per i candidati che si presentano in uno Stato membro diverso da quello di cui hanno la cittadinanza e riformare il meccanismo per evitare il doppio voto alle elezioni europee.
Poiché gli Stati membri non sono riusciti a concordare all'unanimità le modalità in materia di doppio voto, nel 2008 sono stati sospesi i negoziati sulla proposta.

Come cambia
La discussione è stata riavviata nell'ottobre scorso e si è concentrata sull'aspetto principale della proposta, ossia sulla semplificazione delle procedure di eleggibilità dei cittadini dell'Ue in uno Stato membro diverso da quello di cui hanno la cittadinanza.
In particolare, i candidati non saranno più costretti a ritornare nello Stato membro d'origine per acquisire l'attestazione che non sono decaduti dal diritto di eleggibilità.
Se si candidano nel loro Stato membro di residenza, saranno invece tenuti soltanto a fornire una dichiarazione in tal senso e l'onere della prova spetterà agli uffici elettorali dello Stato membro di residenza.

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,72_ART_2228,00.html


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