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Donne ai vertici delle aziende: obiettivo 40%

Data: 27/11/2012

La Commissione europea accoglie l'invito del Parlamento europeo e vara una proposta legislativa che mira a fissare un livello minimo di donne tra gli amministratori senza incarichi esecutivi nelle società quotate, tranne che nelle piccole e medie imprese. Costa: il lavoro comincia ora.


14 Novembre 2012


La Commissione europea ha proposto oggi un atto legislativo dell’Ue diretto ad accelerare i progressi verso un maggiore equilibrio tra uomini e donne nei consigli delle società europee.

Il testo è stato presentato congiuntamente dai Vicepresidenti Viviane Reding (Commissaria per la giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza), Antonio Tajani (industria e imprenditoria), Joaquín Almunia (concorrenza) e Olli Rehn (affari economici e monetari) e dai Commissari Michel Barnier (mercato interno e servizi) e Lázsló Andor (occupazione e affari sociali).

Con la proposta odierna la Commissione risponde agli inviti del Parlamento europeo, che ha chiesto a più riprese, a maggioranza assoluta, misure legislative sull’uguaglianza tra donne e uomini negli organi decisionali delle imprese, soprattutto nelle risoluzioni del 6 luglio 2011 e del 13 marzo 2012.

Cosa dice la direttiva
La direttiva proposta stabilisce un obiettivo del 40% di persone del sesso sotto-rappresentato tra gli amministratori senza incarichi esecutivi delle società quotate in Borsa.

Le aziende che non presentano questa soglia del 40% tra gli amministratori non esecutivi saranno tenute a procedere alle nomine per tali posti sulla base di un’analisi comparativa delle qualifiche di ciascun candidato, applicando criteri chiari, univoci e formulati in modo neutro dal punto di vista del genere.

A parità di qualifiche, si dovrà dare la priorità al sesso sotto-rappresentato. L’obiettivo di raggiungere almeno il 40% di esponenti del sesso sotto-rappresentato per gli incarichi non esecutivi dev’essere raggiunto entro il 2020, ma le imprese pubbliche, sulle quali gli Stati membri esercitano un’influenza dominante, avranno a disposizione due anni di meno, fino al 2018.

La proposta dovrebbe applicarsi a circa 5.000 società quotate nell’Unione europea, mentre non si applicherà alle piccole e medie imprese (società con un organico inferiore a 250 dipendenti e un fatturato mondiale non superiore a 50 milioni di euro) né alle società non quotate.

Reding grata al Parlamento europeo
Per Viviane Reding «La proposta della Commissione farà in modo che nella procedura di selezione degli amministratori senza incarichi esecutivi sia data la preferenza alle candidate, purché siano sotto-rappresentate rispetto agli uomini ed ugualmente qualificate. Sono grata ai numerosi membri del Parlamento europeo che non hanno mai smesso di combattere per questa causa e mi hanno fornito un aiuto prezioso per presentare la proposta».

Silvia Costa: il lavoro comincia ora
Ottima notizia, l'approvazione da parte della Commissione europea della proposta di direttiva, per Silvia Costa, che sottolinea : «al netto di qualche annacquamento, va sottolineato che è questa la via giusta. Lo dimostrano anche i risultati dell'Italia, citata tra i buoni esempi dalla commissaria Reding, che in pochi mesi dall'approvazione della legge sulle quote ha aumentato del 3% il numero delle donne nei board. Purtroppo la contrarietà manifestata immediatamente dal governo tedesco, insieme ai dubbi già noti di molti paesi del nord Europa, fa temere che la battaglia non sia affatto terminata, ma che anzi cominci ora. Starà ora al Parlamento europeo, e alla sua commissione Donne, di andare avanti in questa direzione».

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,72_ART_2215,00.html


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