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L'Europa contro il marketing ingannevole

Data: 04/12/2012

La Commissione europea interviene per proteggere le imprese da raggiri come quello degli annuari a pagamento. Adeguerà la direttiva in vigore e chiederà di designare un'authority in ogni Paese.


27 Novembre 2012


La Commissione europea ha presentato una serie di misure per combattere le pratiche di commercializzazione ingannevoli, come quelle sleali messe in atto dalle società di compilazione degli annuari.
L'obiettivo è tutelare imprese, liberi professionisti e Ong da società disoneste che utilizzano pratiche di marketing ingannevoli, come l'invio alle imprese di moduli con la richiesta di un aggiornamento, apparentemente gratuito, dei loro dati negli annuari, ma per cui viene poi fatturato un canone annuale.
Le piccole imprese sono particolarmente vulnerabili a questo tipo di truffa, praticata da società che spesso operano a partire da una diversa giurisdizione nell'Ue.

La Commissione europea intende rafforzare la legislazione esistente (la direttiva 2006/114/CE del 12 dicembre 2006 concernente la pubblicità ingannevole e comparativa) per vietare esplicitamente pratiche di commercializzazione ingannevoli, come l'occultamento dello scopo commerciale di una comunicazione, potenziando allo stesso tempo il controllo dell'osservanza delle norme nei casi transfrontalieri.

Ha dunque pubblicato una strategia (comunicazione) in cui presenta una lista di interventi volti ad accrescere la protezione delle imprese.

Rivedere le norme che vietano determinate pratiche per renderle più stringenti
Per aumentare la certezza giuridica e garantire che non vi siano lacune, alcune pratiche palesemente ingannevoli, come quelle delle società di compilazione degli annuari, verranno espressamente vietate affinché i professionisti sappiano chiaramente che tali pratiche sono regolate dalla direttiva sulla pubblicità ingannevole e comparativa e sono quindi illegali.
Per garantire che tutti rispettino le regole, la Commissione intende rafforzare le sanzioni in caso di infrazione. Gli Stati membri dovranno garantire che le normative nazionali prevedano sanzioni effettive, proporzionate e dissuasive.

Rafforzare il controllo del rispetto delle norme contro le pratiche di commercializzazione ingannevoli per i casi transfrontalieri
Ogni Stato membro dovrà designare un'autorità di esecuzione dotata dei poteri necessari per assicurare che le norme siano applicate anche nei rapporti tra imprese, dato che attualmente ciò non avviene in tutti i paesi Ue.
La Commissione istituirà una procedura di cooperazione tra le autorità responsabili dell'esecuzione della normativa. Questa rete per il controllo dell'esecuzione permetterà alle autorità competenti, come gli organismi garanti della concorrenza o della tutela dei consumatori, di scambiare informazioni, richiedere reciproca assistenza transfrontaliera e fermare le pratiche ingannevoli che danneggiano le imprese.

Per migliorare le norme esistenti la Commissione intende presentare una proposta nel corso del 2013. L'azione della Commissione fa seguito a uno studio del Parlamento europeo e a una consultazione pubblica in cui le imprese, di ogni dimensione e settore, hanno chiesto con fermezza una maggiore protezione a livello dell'Ue contro le pratiche di marketing ingannevoli mirate specificatamente alle imprese. L'84% dei partecipanti alla consultazione si è detto favorevole a un intervento a livello dell'Ue contro le pratiche commerciali più dannose che incidono sulle imprese.

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,76_ART_2238,00.html


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