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Volontariato e prospettive

Data: 07/12/2012

Volontariato e prospettive
di Mariella Giambra

Un’epoca attiva come la nostra non si era mai vista nel passato. E i contatti coinvolgono aziende di tutte le dimensioni e di tutti gli angoli del mondo. Le trattative con l’estero sono diventate pane quotidiano per tutte le realtà economiche. Le ditte che non sono opportunamente attrezzate, ne soffrono fino all’uscita dal mercato. Ecco perché tutte le aziende hanno potenziato gli “Uffici Estero”, oppure li hanno creati di sana pianta; perfino quelle più piccole hanno assunto almeno un addetto con formazione ed esperienza specifiche.

Questo è uno dei settori in cui si conta il maggior numero di offerte di lavoro, ma anche quello in cui si riscontrano le maggiori difficoltà a coprire le posizioni scoperte per mancanza di offerta di manodopera con le caratteristiche adatte: esperienza all’estero, conoscenza delle lingue straniere, pratica di contatti con persone di altre culture, elasticità nei rapporti con gli stranieri, competenza nelle trattative con clienti di un altro Paese, ecc.

Aver fatto un anno di attività all’estero, in cui si sono sviluppate queste competenze e abilità, fa fare al CV un autentico balzo davanti agli occhi di qualsiasi reclutatore, che non vedrà l’ora di incontrare personalmente il candidato “campione” per poterselo assicurare al più presto.

Ci sono vari modi per arrivarci. Uno dei più attraenti, efficaci ed economici è quello di partecipare al programma SVE Servizio Volontario Europeo finanziato dall’Unione Europea. È vero che il programma non è nato per questo fine specifico, però di certo assicura quei risultati. Quindi è un’ottima idea quella di fare – bene! – un anno di volontariato, per esempio amministrando un progetto di un’associazione per la difesa dell’ambiente in Finlandia o in Argentina, e alla fine ritrovarsi ad avere acquisito competenze e abilità utili in un’azienda italiana qualsiasi che vuol fare affari con l’estero.

Chi vuol cimentarsi in questa strada non deve avere requisiti specifici (l’unico vincolo è l’età che deve essere compresa tra i 18 e i 30 anni) e può rivolgersi ad un “ente di invio”, cioè un’associazione, un’organizzazione, un centro che è “accreditato” e può aiutare l’aspirante volontario in tutte le procedure connesse con l’inizio del periodo di volontariato. Una volta sul posto il volontario svolgerà l’opera richiesta ed in cambio riceverà viaggio A/R e spostamenti locali, vitto, alloggio, assicurazione e indennità mensile, oltre un corso di lingua.

Gli enti accreditati sono reperibili nell’apposito database europeo accessibile da www.agenziagiovani.it/BancheDati.aspx oppure direttamente in http://ec.europa.eu/youth/evs/aod/hei_en.cfm


Prima di lanciarsi all’estero per un tempo lungo quale è un intero anno, consigliamo a tutti di fare qualche esperienza di alcune settimane o di pochi mesi. Guardandosi intorno, ci si accorge che la scelta è veramente ampia.

Ci sono gli scambi culturali organizzati sia dai Comuni sia da associazioni. Le mete sono solitamente nell’Unione Europea e nei paesi vicini. Le spese sono in buona parte coperte dai finanziamenti europei. Durano da una a due settimane. Si parte in gruppo con un accompagnatore. Sul posto si incontrano giovani di varie nazionalità oltre che giovani e adulti locali; con essi si collabora in attività di utilità sociale, si svolgono laboratori, dibattiti, visite guidate, feste a tema, ecc. Insomma, si comincia a prender confidenza con il mondo oltreconfine, con la vita lontano dalla famiglia, dagli amici, dalle abitudini, dalla città, dalla lingua madre.
Mentre le associazioni organizzano gli scambi nel corso di tutto l’anno, i Comuni li organizzano prevalentemente durante le vacanze estive. Di solito i posti disponibili per gli scambi organizzati dai Comuni si esauriscono in pochi giorni dopo la pubblicazione: perciò è necessario controllare fin dall’inizio della primavera se si è deciso di partecipare ad uno scambio che si svolgerà magari a luglio.

Un’altra opportunità di volontariato breve sono i campi di lavoro. Si parte singolarmente, ma ci si ritrova in un gruppo multinazionale per occuparsi di un’attività prescelta: scavo archeologico, segnaletica in un parco naturalistico, preparazione e partecipazione ad un evento/spettacolo, ecc. In questo caso si devono sostenere le spese per il viaggio di andata e ritorno e quelle per l’iscrizione e la partecipazione.

Nella seconda parte di questo giornale pubblichiamo sempre numerose pagine dedicate alle offerte di queste e di altre forme di volontariato all’estero.


Per ulteriori informazioni potete consultare il seguente link.


Fonte:Eurocultura.


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