Data: 19/12/2012
Ieri la Commissione europea ha adottato sette nuove priorità per l'economia e la società digitali. L'economia digitale sta crescendo sette volte più velocemente rispetto al resto dell'economia, ma il suo potenziale è ostacolato da un quadro strategico paneuropeo non omogeneo. Le priorità seguono una politica globale di revisione e pongono nuova enfasi sugli elementi più trasformativi dell'Agenda digitale europea del 2010.
Se l’Agenda digitale aggiornata venisse attuata appieno, nei prossimi otto anni il PIL europeo aumenterebbe del 5%, ovvero di 1 500 EUR/persona.
Per raggiungere questo risultato occorre potenziare gli investimenti nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC), innalzare il livello di competenze digitali della forza lavoro, innovare nel settore pubblico e riformare le condizioni di base per l’economia di internet.
In termini di impiego, senza un’azione a livello paneuropeo da qui al 2015 rischia di rimanere vacante fino a un milione di posti di lavoro in ambito digitale, mentre se venissero create le infrastrutture necessarie ne potrebbero essere creati fino a 1,2 milioni.
A lungo termine si arriverebbe alla creazione di 3,8 milioni di posti di lavoro in tutti i settori dell'economia.
Le nuove priorità sono: 1. Creare un nuovo contesto normativo stabile per la banda larga; 2. Nuove infrastrutture per servizi digitali pubblici attraverso il Meccanismo per collegare l'Europa; 3. Avviare una grande coalizione sulle competenze e i posti di lavoro in ambito digitale; 4. Proporre una strategia e una direttiva UE in materia di sicurezza informatica; 5. Aggiornamento del quadro UE relativo ai diritti d'autore; 6. Accelerare il "cloud computing" attraverso il potere d’acquisto del settore pubblico; 7. Avviare una nuova strategia industriale per l'elettronica – un "airbus di chip".
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