English version

Possibilità di stage retribuiti presso l’Unione Europea

Data: 14/01/2013

C’è tempo fino al 31 gennaio – le candidature sono aperte dall’inizio del mese – per proporsi come stagiaire alla prossima tornata di tirocini presso la Commissione Europea.

Le posizioni offerte sono circa seicentocinquanta, e il rimborso spese decisamente alto rispetto alla media, – soprattutto italiana: circa 1070 euro al mese (un quarto del salario base di un dipendente appartenente alla categoria AD 5/1) oltre all’assicurazione sanitaria. Importo che è poi maggiorato fino al 50% per i disabili. A ciò si aggiungono le spese di viaggio per chi abita a più di 50 chilometri dalla sede (che però sono corrisposte alla fine del tirocinio, o entro i primi due mesi per chi è associato a una sede diversa da Bruxelles).

La durata dello stage, che richiede un impegno full time, è di cinque mesi (si parte a inizio ottobre e si finisce a fine febbraio con due giorni di “ferie” al mese concessi), mentre la destinazione è nella maggior parte dei casi la capitale belga, ma potrebbe capitare anche di essere assegnati alle sedi di Lussemburgo, alle delegazioni, oppure alle rappresentanze (ci sono sedi sparse in tutte le principali città europee).

Due le tipologie di stage per cui candidarsi: i tirocini amministrativi o per traduttori.


TIROCINIO AMMINISTRATIVO

Si può essere assegnati all’ufficio legislativo, risorse umane o politico e «il lavoro coincide di norma con quello dei funzionari amministrativi all’inizio della carriera alla Commissione; si tratta cioè di raccogliere informazioni e documentazione, organizzare gruppi di lavoro, elaborare relazioni e rispondere a richieste di informazioni etc» come spiegato sul sito.

Requisiti di ammissione: oltre alla cittadinanza europea, per gli stage amministrativi occorre un diploma di laurea minimo triennale (non necessariamente conseguita negli ultimi 12 mesi), una buona conoscenza dell’inglese, francese o tedesco e di una seconda lingua europea. Resta escluso chi abbia già effettuato un’esperienza di stage di almeno sei settimane presso un’istituzione europea.


TIROCINIO PER TRADUTTORI

I trainees «vengono assegnati a un’unità di traduzione costituita da traduttori della stessa madrelingua, svolgono le medesime attività dei loro colleghi titolari, ossia traducono verso la propria lingua da almeno altre due lingue comunitarie».

Requisiti di ammissione: è necessario essere madrelingua di una delle lingue Ue e saper tradurre in altre due lingue, di cui la principale sia inglese, tedesco o francese. Resta escluso chi abbia già effettuato un’esperienza di stage di almeno sei settimane presso un’istituzione europea.

Per candidarsi bisogna registrarsi al sito e compilare l’application form, che va poi stampato, firmato e inviato per posta insieme ai documenti (di identità, diploma di laurea e di eventuali lingue) entro il 31 gennaio (fa fede il timbro postale).

I candidati saranno selezionati tra marzo e maggio in base a percorso accademico, conoscenza delle lingue e altre skill generali tra cui esperienze lavorative rilevanti in base al percorso scelto. Nella graduatoria semifinale (il cosiddetto blue book, un database per i dipendenti della Commissione europea chiamati a scegliere i candidati) entrano i 2600 candidati con il punteggio più alto. Di questi alcuni potranno essere contattati per un’intervista telefonica ai fini della selezione ma la chiamata non necessariamente equivale all’ammissione al tirocinio. A tutti però, ammessi o meno, verrà comunicato l’esito finale via email.

Sempre in questi giorni aprono anche le iscrizioni per i tirocini presso l’Europarlamento.

Fino alla mezzanotte del 15 febbraio si può fare domanda per la terza tranche di tirocini pagati per traduttori che avranno inizio il 1° luglio. La durata dello borsa è di tre mesi, prorogabili per altri tre, e l’importo è pari a circa 1200 euro mensili più spese di viaggio (alle stesse condizioni della Commissione europea).

Requisiti di ammissione: serve avere la cittadinanza di uno Stato membro dell’Unione europea o di un paese candidato all’adesione, una laurea almeno triennale, la perfetta conoscenza di una delle lingue ufficiali dell’Unione europea o della lingua ufficiale di un paese candidato e un’approfondita conoscenza di altre due lingue Ue. Resta escluso chi abbia avuto precedenti esperienze di stage in istituzioni europee.


•   altre informazioni


Pagina precedente