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Il piano Tajani: più imprenditori, anche con il crowdfunding

Data: 22/01/2013

Per la crescita l’obiettivo è sprigionare le potenzialità imprenditoriali. Sei gli ambiti chiave d'azione. Fra le leve anche il microfinanziamento.


09 Gennaio 2013


Per riprendere il cammino della crescita e tornare a livelli decenti di occupazione, all'Europa ha bisogno di un maggior numero di imprenditori.
Questo il senso del piano d'azione presentato dal Vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani, destinato a sostenere gli imprenditori e a rivoluzionare la cultura imprenditoriale in Europa.

Il piano sottolinea il ruolo fondamentale dell'istruzione e della formazione per far crescere nuove generazioni di imprenditori e prevede misure specifiche a sostegno degli imprenditori in erba tra i giovani, le donne, gli anziani, i migranti e i disoccupati.

«Diciamo le cose chiaramente - ha detto Tajani - più imprenditori significano più posti di lavoro, più innovazione e più competitività. Diventare imprenditore e concretizzare una propria visione comporta una buona dose di rischi e grandi sforzi a livello personale. Gli imprenditori sono gli eroi dei nostri giorni e l'imprenditorialità è il più potente fattore di crescita economica nella storia dell'economia. Il nostro obiettivo è quindi quello di far sì che diventare imprenditore sia una prospettiva attraente e accessibile per i cittadini europei. È questo il messaggio chiave del nostro piano d'azione. Se saremo in grado di liberare le potenzialità imprenditoriali dell'Europa riusciremo a riprendere il cammino della crescita».

Le sei aree chiave
Il piano indica sei ambiti chiave in cui occorre intervenire per creare un ambiente favorevole alla crescita e alla prosperità delle imprese.

1. Accesso ai finanziamenti: oltre al rafforzamento degli strumenti finanziari esistenti, la Commissione propone la creazione di un mercato europeo della micro finanza e la semplificazione della fiscalità per consentire alle Pmi di ottenere finanziamenti mediante investimenti diretti privati. Si parla di mini obbligazioni, crowdfunding, investimenti dei business angel.

2. Sostegno nelle fasi cruciali del ciclo vitale dell'impresa: circa il 50% delle imprese fallisce nel corso dei primi cinque anni, pertanto gli Stati membri devono destinare maggiori risorse per aiutare le nuove imprese a superare questo periodo difficile, grazie ad esempio alla formazione degli amministratori, al tutoraggio in tema di R&S, alla costituzione di reti con i pari e con i fornitori e clienti potenziali.

3. Sprigionare le nuove opportunità imprenditoriali dell'età digitale: le Pmi crescono a un ritmo da due a tre volte più celere quando fanno uso dell'Ict. Un maggiore sostegno alle startup stabilite sul web e al rafforzamento delle competenze in questo campo può aiutare sia gli imprenditori digitali che le imprese più tradizionali.

4. Agevolare il trasferimento di imprese: ogni anno circa 450mila imprese con 2 milioni di dipendenti vengono trasferite a nuovi proprietari all'interno dell'Europa, il che comporta, secondo le stime, una perdita di circa 150mila imprese e 600mila posti di lavoro.
La Commissione europea propone di espandere i mercati per le imprese e di eliminare gli ostacoli ai trasferimenti transfrontalieri di imprese.

5. Seconda opportunità per gli imprenditori onesti dopo un fallimento: la maggioranza (96%) delle bancarotte è dovuta ad una sequela di pagamenti tardivi o di altri problemi pratici. Il secondo tentativo, invece, ha più successo.
La Commissione europea ha quindi proposto di spostare l'attenzione dalla liquidazione verso una nuova impostazione che aiuti le imprese a superare le difficoltà finanziarie.

6. Semplificazione amministrativa: la Commissione continuerà a perseguire con determinazione la riduzione dell'onere normativo. La Commissione europea intende anche promuovere l'imprenditorialità fra gruppi specifici della popolazione: donne, anziani (gli imprenditori in pensione dispongono di un know-how che andrebbe trasferito alle future generazioni), migranti, programmi di sostegno alla creazione di imprese destinati ai disoccupati dovrebbero comprendere azioni di formazione, servizi di consulenza e tutoraggio.

La Commissione intende collaborare strettamente con gli Stati membri, le organizzazioni di imprese e le parti interessate per attuare il piano d'azione in modo da aiutare l'Europa ad uscire dalla crisi.

Una tabella di marcia fisserà obiettivi specifici e scadenze per il conseguimento di risultati concreti.

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,72_ART_2285,00.html


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