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L'Ue ha il bilancio per il 2012 e più risorse per il 2013

Data: 19/12/2012

Approvati 132,8 miliardi di euro in pagamenti e 150,9 in impegni. Rettificati i conti 2012 con risorse per sostenere i programmi in essere. Salvi Erasmus, il 7°PQ e gli altri fondi di sostegno.


12 Dicembre 2012


Il Parlamento europeo ha dato il via libera all'adeguamento del bilancio 2012 e al budget 2013, che consterà in 132,8 miliardi di euro in pagamenti e 150,9 miliardi in impegni, ossia lo 0,99% e l'1,13% del Pil Ue, percentuali inferiori rispetto al budget 2012, quando erano rispettivamente di 1,05 e 1,15%.

La rettifica del budget 2012 è passata con 514 voti a favore, 68 contro e 82 astensioni, e quello 2013 è stato dichiarato adottato in assenza di emendamenti.

Per il relatore del budget 2013, Giovanni La Via, il voto odierno è «un segnale importante della determinazione del Parlamento europeo nel perseguire le politiche di sviluppo tramite le risorse necessarie. Tanto i 6 miliardi a coperture delle esigenze 2012 quanto gli impegni per il 2013 garantiranno investimenti in crescita e creazione di lavoro».

Il riferimento di La Via è all'accordo raggiunto con Commissione europea e Consiglio per liberare parte (6 miliardi su 9) delle risorse necessarie a pagare i conti in essere dei programmi di sviluppo. Per lafetta mancante c'è l'impegno delle tre istituzioni a trovare una soluzione a inizio 2013.

Balzani: salvato Erasmus
Votando il bilancio rettificativo per il 2012, l'Aula di Strasburgo che stanziato dunque sei miliardi che permetteranno di far ripartire, fra gli altri, il programma Erasmus.
Per Francesca Balzani, «quelle sbloccate dal Parlamento europeo sono risorse fondamentali per molti pagamenti sospesi sul Fondo Sociale europeo, sul Fondo di sviluppo regionale e sulla politica di coesione che supportano gli investimenti in corso nelle regioni».
Inoltre, fa notare, «finalmente riprenderanno a funzionare programmi di studio quali Erasmus e Lifelong Learning, il Settimo programma quadro della ricerca, destinato a imprese, università e centri di ricerca e il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione, che sostiene il reinserimento dei lavoratori colpiti da licenziamenti».

L'approvazione del bilancio europeo aveva subito una battuta di arresto un mese fa quando Olanda, Finlandia, Germania, Svezia e Gran Bretagna si erano rifiutati di approvare le modifiche proposte da Commissione e Parlamento europeo, adducendo difficoltà a onorare gli impegni di pagamento.
Per Balzani ora l'attenzione si può spostare sulla tassa sulle transazioni finanziarie, «che permetterebbe di recuperare circa 60 miliardi di euro, rendendo l'Ue più autonoma e meno dipendente dagli Stati».

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,72_ART_2259,00.html


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