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Il brevetto unico d'Europa c'è

Data: 19/12/2012

La proprietà intellettuale supererà i confini se scritta in inglese, tedesco o francese. Spese di traduzione rimborsate alle Pmi. Si prospettano risparmi economici nella gestione fino all'80%: da 30mila euro a 4.700. Ma dalle nuove regole Italia e Spagna sono al momento escluse.


11 Dicembre 2012


Dopo 30 anni di dibattito condotto a tutte le latitudini geografiche e politiche europee, oggi, con tre votazioni distinte, il Parlamento europeo ha approvato il cosiddetto "pacchetto brevetto", costituito dalle norme del brevetto unitario, da quelle sul regime linguistico e dal tribunale unico.

Sono state votate con la procedura della codecisione le norme sul brevetto unitario, con quella della consultazione le norme sul regime linguistico, e con una risoluzione non legislativa quelle sul tribunale unico.

La relazione sul brevetto unitario di Bernhard Rapkay, il quale pensa che «il voto di oggi è una buona notizia per l'economia Ue e in particolare per le piccole e medie imprese», è stata adottata con 484 voti a favore, 164 contrari e 35 astensioni.

La relazione sul regime linguistico del nuovo brevetto unitario di Raffaele Baldassarre, per il quale il sistema di brevetti sinora in vigore è stata «una vera e propria tassa sull'innovazione», è stata adottata con 481 voti a favore, 152 contrari e 49 astensioni.

La relazione sull'accordo internazionale che crea il tribunale unico di Klaus-Heiner Lehne, per il quale «la gente in Cina ci sta dicendo che non possiamo avere un mercato unico e non un brevetto unitario», è stata adottata con 483 voti a favore, 161 contrari e 38 astensioni.

Come sarà il nuovo brevetto
Il nuovo brevetto sarà meno costoso e più efficace del sistema attuale nel proteggere le invenzioni di persone e imprese.
Il nuovo sistema darà automaticamente protezione in tutti i 25 Stati membri che partecipano, tagliando i costi per le aziende Ue.
Stime della Commissione europea, quando il nuovo sistema sarà a pieno regime, il nuovo brevetto potrebbe costare solo 4.725 euro, rispetto ai 36.000 attuali.
Qualsiasi inventore potrà richiedere un brevetto unitario all'Ufficio europeo dei brevetti.
Il brevetto sarà disponibile in inglese, francese e tedesco.
Le domande dovranno essere redatte o accompagnate da una traduzione in una di queste tre lingue.
Il Parlamento europeo ha ottenuto che le spese di traduzione siano totalmente rimborsate per le Pmi, le organizzazioni no profit, le università e le organizzazioni pubbliche di ricerca con sede nell'Ue.
I deputati hanno anche garantito che le tasse di rinnovo siano stabilite a un livello che tenga conto delle necessità particolari delle Pmi.

L'accordo internazionale che crea il tribunale unico entrerà in vigore il 1° gennaio 2014 o dopo che Francia, Germania e Gran Bretagna, più altri 10 paesi, ne abbiano completato la ratifica.
Gli altri due atti entreranno in vigore dal 1° gennaio 2014 o dalla data di entrata in vigore dell'accordo internazionale.

L'Italia e la Spagna sono per il momento escluse dal nuovo regime di brevetti, ma potranno scegliere di parteciparvi in qualsiasi momento.

Un appello all'Italia per allinearsi
Secondo Luigi Berlinguer e Sergio Cofferati, membri della commissione giuridica del Parlamento europeo, per le imprese italiane, nonostante l'accordo raggiunto garantisca la tutela dei costi di traduzione anche per lingue diverse da francese, inglese e tedesco, «rimane il paradosso di appartenere a un Paese che, pur avendo un alto numero di brevetti presentati, rifiuta di aderire alla proposta della Commissione europea».
Pertanto, in una nota congiunta, si appellano al governo italiano «perché aderisca prontamente alla cooperazione rafforzata e comprenda il valore aggiunto che il sistema europeo dei brevetti rappresenta per le nostre imprese».

La voce dei contrari
Non mancano i contrari al nuovo regime brevettuale, come emerge dai dati delle votazioni.
Parla per tutti Claudio Morganti, per il quale «per risparmiare davvero, si sarebbe dovuto abbattere, una volta per tutte, l'arrogante regime del trilinguismo e scegliere un'unica lingua valida per tutti, ovvero l'inglese».
In merito alle conclusioni dell'avvocato generale della Corte di giustizia Ue sul ricorso di Italia e Spagna contro il trilinguismo del brevetto unico, Morganti si è detto «sorpreso e dispiaciuto, visto che la stessa Corte, solo poche settimane fa, ha bocciato la formula a tre lingue per i concorsi Epso».

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,72_ART_2256,00.html


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