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Carne equina: sono i controlli che fermano le frodi

Data: 05/03/2013

I dubbi sulla catena alimentare hanno generato una crisi di fiducia. Il Commissario Borg promette pesanti sanzioni finanziarie. Il problema è rendere reale una norma virtuale.


01 Marzo 2013


Il caso della carne di cavallo è approdato in Commissione Ambiente, Sanità pubblica e Sicurezza alimentare (Envi) del Parlamento europeo, che ha avuto un dibattito con il Commissario europeo alla Salute e politiche dei consumatori Tonio Borg.

Ne è scaturita la convinzione che gli Stati membri non sono stati capaci di implementare le norme europee sui controlli della catena alimentare e tantomeno di applicare un sistema sanzionatorio realmente dissuasivo delle frodi alimentari.

La crisi di fiducia verso la migliore norma
Eloquente il parere di Matthias Groote: «siamo di fronte una crisi di fiducia. In passato spesso abbiamo discusso se etichettare chiaramente la provenienza delle carni e gli stati membri hanno sempre scelto la soluzione meno impegnativa. Ora è chiaro che dobbiamo garantire la tracciabilità e migliorare la deterrenza».

Borg ha invitato a vedere la questione nella giusta prospettiva: «abbiamo uno dei migliori sistemi al mondo di controllo della sicurezza alimentare. Il che non esclude che i problemi possano sorgere».
Per Borg tocca agli Stati membri rafforzare, con una solida applicazione, le norme europee.

Sanzioni in arrivo
Ha anche riconosciuto che la fiducia pubblica è stata scossa e che per ripristinarne un livello consono serve aggiungere qualcosa. Come una proposta, in arrivo, con cui gli stati membri saranno invitati a introdurre pesanti sanzioni finanziarie contro le frodi alimentari. Un'applicazione del principio che il crimine non paga, ma costa.

Riguardo l'estensione dell'etichettatura del paese di origine anche alle carni Borg ha detto che è in atto uno studio al riguardo, che arriverà a fine estate.
Ma ha anche sottolineato che la questione è avulsa dal contesto attuale: «la frode sta nella specie animale inseirta nel prodotto».

La coperta corta dei controlli e la spending review
Secondo Linda McAvan, che ha evidenziato il modo in cui è stata scoperta la frode (un controllo casuale in Irlanda), il problema sta proprio nel fatto che non si sa come e quanti controlli randon vengono fatti in Europa. Cioù che non esistono rapporti al riguardo.

Della stessa opinione Corinne Lepage, che ha sottolineato che non si può dire ai cittadini che il sistema funziona.
La miglior legge al mondo non vale nulla senza controlli.
Di fatto, per Lepage, l'Europa dispone di una buona legge, ma virtuale, mentre ai cittadini ne serve una reale.

Bart Staes ha evidenziato le cause politiche dello scandalo: gli Stati membri sono sì responsabili delle ispezioni, ma i continui tagli ai bilanci le rendono sempre più inattuabili.

Secondo Ana Rosbach nel sistema alimentare attuale la carne attraversa troppi paesi, per cui sta diventando sempre più difficile tracciarla senza un sistema di gestione e controllo di alto livello.
Infine Alda Sousa ha proposto di creare dei registri nazionali della salute animale per salvaguardarli da trattamenti impropri.

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,74_ART_2350,00.html


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