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Olio: e-commerce per 600 filiere italiane

Data: 05/03/2013

Unaprol si affida alla rete per promuovere il prodotto made in Italy e per applicare in trasparenza principi e norme di tracciabilità.


27 Febbraio 2013


Seicento filiere olivicole italiane sono tracciate, targate Unaprol e pronte per il mercato online.

«Mentre in Europa scoppia l’ennesimo caso di contraffazione e frode alimentare è doveroso - ha affermato il presidente di Unaprol Massimo Gargano, in una nota - rimarcare alcuni concetti semplici ma fondamentali: tracciabilità ed etichettatura obbligatoria per tutti i prodotti agricoli».

Le seicento filiere implementeranno, a breve, l’offerta di olii extra vergine di alta qualità direttamente sul portale di Unaprol nella sezione filiere tracciate.

«Se la rete è in grado di catturare l’origine - continua il presidente del consorzio olivicolo italiano - allora noi cogliamo l’opportunità del commercio elettronico come una portaerei, garantendo al consumatore mondiale l’offerta di oli altamente selezionali e tracciati che raccontano la storia delle aziende e dei territori dove sono stati prodotti».

La nuova legge
Dal 1° febbraio è in vigore in Italia la legge n. 9/2013 che reca le nuove norme sulla qualità e la trasparenza della filiera degli oli di oliva vergini.
La legge prevede il reato di contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine in caso di indicazioni fallaci e non veritiere in etichetta.
Per chi è condannato è prevista l’interdizione per cinque anni per attività di comunicazione commerciale, attività pubblicitaria che riguardi gli oli di oliva, divieto di ottenere contributi da parte dello Stato membro o dell’Europa; accesso alle informazioni contro il segreto sulle importazioni per stabilire l’origine degli oli; se, quindi, alcuni marchi indicano una zona specifica in etichetta e questa non coincide con l’origine della materia prima, scatta il ritiro del prodotto. Migliora la leggibilità delle etichette, dà valore probatorio al panel test riconoscendo la validità del suo parere nei procedimenti giurisdizionali.
Stabilisce in 18 mesi dalla data di imbottigliamento la data di scadenza del prodotto che, nei pubblici esercizi, dovrà essere servito con idonei dispositivi di chiusura e antirabbocco.

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,74_ART_2346,00.html


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