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Pensioni: primo obiettivo è standard di vita decente

Data: 02/04/2013

Lo si otterrà con la diffusione totale del sistema a tre pilastri, basato su previdenza statale, complementare e privata. Toccherà lavorare più a lungo. Così la Commissione Empl del Parlamento europeo sta preparando una risoluzione non legislativa da indirizzare all'Esecutivo.

D.C.


25 Marzo 2013


La risoluzione che sta preparando la Commissione Empl (Lavoro e affari sociali) del Parlamento europeo e che l'Aula di Strasburgo voterà il prossimo maggio non sarà legislativa. Ma comunque importante: servirà a dire che le pensioni che gli Stati versano ai propri cittadini devono garantire standard di vita decenti.

Il che significa che la priorità europea già esistente della tutela delle persone anziane rimane viva e va ribadita.
Non è cosa da poco e va abbinata ai metodi da utilizzare per far sì che l'obiettivo possa non solo non essere messo in discussione, ma anche raggiunto.

Il testo presentato dall'olandese Ria Oomen-Ruijten ha raccolto 32 voti a favore, 6 astensioni e 4 contro.
È la risposta della Commissione Empl al libro bianco della Commissione europea sulle pensioni che parte dalla constatazione che, al momento, per una persona in pensione ce ne sono quasi quattro in lavoro attivo, mentre fra cinquant'anni il rapporto passerà a uno a due.

Necessario, dunque, impostare il sistema di sostegno dei conti affinchè l'obiettivo primario, e non negoziabile, possa essere raggiunto in tutti gli Stati membri.

«È importante farlo per giovani e anziani - ha detto Oomen- Ruijten. - Sta aumentando la longevità e diminuendo la natalità ed è vidente che il trend impatta sulle finanze pubbliche. Noi dobbiamo agire per salvaguardare le pensioni, stimolare una vita attiva più lunga e migliorare il ricorso a sistemi supplementari».

Sul fatto che questo sia un tema da affrontare a livello europeo la relatrice non ha dubbi: «il coordinamento Ue sulle pensioni è necessario, in particolare per garantire il funzionamento del mercato interno, della strategia 2020 e il patto di stabilità e crescita».

Secondo il testo votato, la garanzia di standard di vita decenti per i pensionati è una priorità anche in un contesto di bassa crescita a lungo termine e in cui gli Stati membri debbono pensare a consolidare i propri budget.
In argomento i parlamentari evidenziano che la Commissione europea non ha messo abbastanza enfasi sul fatto che i pensionati sono una categoria sociale a rischio povertà.

Nel fare questo richiamo la Commissione Empl lamenta i tagli drastici effettuati negli Stati maggiormente colpiti dalla crisi economica.

Un sistema a tre pilastri
La previdenza complementare, allora, è la strada da seguire per ottenere l'obiettivo prioritario fissato. V
a introdotto, laddove non esiste, e sviluppato un sistema pensionistico multi-pilastro.
Il primo (classico) del sistema pensionistico pubblico, va affiancato da un secondo costituito dai fondi complementari e da un terzo pilastro fatto dai fondi privati.

I deputati evidenziano come la Commissione europea debba assicurare che il sistema dei fondi privati non possa essere intaccato dai cambiamenti alla Direttiva Iorp (Institutions for Occupational Retirement Provision).

Altro passo, secondo la risoluzione, è sollecitare gli Stati membri ad adattare le pensioni pubbliche al cambiamento delle aspettative di vita, modulando conseguentemente l'età del ritiro e modificando il rapporto fra pensionati, disoccupati e lavoratori attivi.

In altri termini si tratta di allungare il tempo della vita lavorativa e di creare le condizioni affichè sia possibile che i lavoratori anziani possano esplicare la propria funzione nel mercato del lavoro.

Alla base di tutto questo ci deve essere per le persone la possibilità di lavorare in più Stati membri e di vedersi riconosciuti i diritti pensionistici in modo trasparente e indiscutibile.

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,72_ART_2389,00.html


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