English version

Fisco: Austria alle corde annuncia, negoziamo su scambio dati bancari

Data: 16/04/2013

L'informazione automatica per tasse redditi da capitale. Il cancelliere Faymann: partecipare attivamente "alla repressione dell'evasione fiscale in Europa".

Antonio Pollio Salimbeni


08 Aprile 2013


(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Bruxelles

I vertici Ue stanno esercitando sull'Austria una forte pressione perché ammorbidisca la sua posizione sullo scambio automatico delle informazioni sui redditi da capitale dei cittadini non residenti.
E dopo una giornata di polemiche a distanza, da Vienna è arrivato un segnale: "Siamo pronti a negoziare un miglioramento dello scambio di dati bancari", ha dichiarato in una intervista il cancelliere socialdemocratico Werner Faymann.
Il vice-cancelliere conservatore Michael Spindelegger, però, ha indicato che "il segreto bancario deve rimanere". La resa dei conti sulla cooperazione fiscale è stata improvvisamente accelerata dopo la crisi cipriota e la rivelazione giornalistica sui file in alcuni paradisi fiscali. Ieri il Lussemburgo ha annunciato di non essere più "strettamente contrario" allo scambio automatico delle informazioni tra amministrazioni fiscali.
L'Austria teme una crisi di reputazione.

Il cancelliere Faymann ha indicato che l'Austria parteciperà attivamente "alla repressione dell'evasione fiscale in Europa". Sarebbe ovvio ma non tanto se si pensa che Austria e Lussemburgo sono i soli due paesi che non applicano la regola dello scambio automatico delle informazioni fiscali, sostituita per un periodo transitorio dall'applicazione di una tassa sui redditi da capitale del 35%.

Ed è sulla fine del periodo di transizione che è aperto da un paio d'anni un negoziato che coinvolge gli interessi di altri paesi non Ue: Svizzera, Liechtestein, Andorra, San marino, Monaco, Usa. Il periodo di transizione finirà quando questi paesi raggiungeranno certi standard internazionali nello scambio di informazioni. Nel frattempo viene applicata la trattenuta alla fonte.

A convincere il governo austriaco a fare almeno la mossa di dichiararsi disponibile a discutere con gli altri governi le condizioni dello scambio automatico, è stato l'accerchiamento politico degli ultimi giorni.

Il cancelliere Faymann è convinto che sia in gioco "la reputazione del paese". Il contrario di quanto detto dalla ministra dell'economia Maria Fekter, che ha sempre difeso l'integrità del segreto bancario. C'è una questione politica interna: a fine settembre ci saranno le elezioni legislative e la questione fiscale divide socialdemocratici e cristiano-democratici (il governo si fonda su una grande coalizione dal 2008). Il segretario di Stato alle finanze Andreas Schneider ha indicato oggi che i due partiti potrebbero concordare sulla fine del segreto bancario per gli stranieri e sul suo mantenimento per i cittadini austriaci.

E il Lussemburgo ha schiuso la porta allo scambio automatico dopo essere stato al centro di una polemica molto puntuale da parte del presidente dell'Eurogruppo Jereon Dijsselbloem, che ha evocato i rischi provenienti dai paesi che hanno un settore bancario eccessivamente grande rispetto all'economia nazionale.
Il settore bancario lussemburghese è più grande del 500% del pil del Granducato, ben oltre le dimensioni relative del settore bancario cipriota. Il governo lussemburghese ha ribattuto che il Granducato è una piattaforma finanziaria globale non solo europea e quindi i confronti con Cipro non reggono.
Così come non reggono anche per lo stato di salute delle banche. Poi c'è stata la mega-inchiesta giornalistica sui paradisi fiscali. Intanto Germania e Francia hanno annunciato una nuova proposta comune anti-riciclaggio. Gli Stati, tutti gli Stati, hanno oltretutto un gran bisogno di rimpinguare le casse pubbliche.

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,72_ART_2640,00.html


Pagina precedente