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Data: 28/05/2013
I parlamentari europei vogliono una maggiore uniformità nei sistemi di incentivazione in vigore nei Paesi membri.
www.energia24.com
24 Maggio 2013
La strategia per le rinnovabili dopo il 2020 fa un passetto in avanti: il Parlamento europeo nei giorni scorsi ha approvato (con 465 voti a favore, 177 contrari e 46 astensioni) la proposta del relatore Herbert Reul, dove si chiede alla Commissione europea di assumersi un preciso impegno sul piano energetico green oltre la strategia 20-20-20, stabilendo nuovi vincoli produttivi per gli Stati membri da raggiungere entro il 2030.
La relazione si inserisce nel dibattito europeo sulla promozione delle energie rinnovabili in un orizzonte post 2020, sul quale la Commissione europea ha presentato di recente un Libro Verde e ha avviato una consultazione pubblica (in scadenza a luglio).
Gli eurodeputati, però, non hanno offerto indicazioni sulla percentuale di fabbisogno che dovrà essere garantita dalle fonti pulite nel 2030.
È stato infatti respinto (284 voti a favore, 365 contrari e 36 astensioni) l'emendamento presentato dal gruppo dei Verdi in plenaria, che chiedeva l'introduzione di un obiettivo vincolante molto ambizioso, tra il 40% e il 45%.
La relazione di Reul, tra l'altro, non manca di evidenziare la necessità di porre rimedio ai costi eccessivi generati dai numerosi “fallimenti” dell'attuale Direttiva.
I deputati, infatti, chiedono alla Commissione un'armonizzazione degli schemi di incentivazione a livello europeo, per rimediare alle distorsioni del mercato interno create dall'implementazione della normativa.
La richiesta è che gli schemi di incentivazione seguano alcuni principi uniformi, quali un maggiore orientamento al mercato, un criterio di efficienza e efficacia dei costi e un sostegno misurato sul grado di maturità tecnologica e commerciale. Infine, il rafforzamento della rete infrastrutturale energetica è posto come condizione indispensabile per l'integrazione delle energie rinnovabili nel mercato europeo.
La Commissione europea dovrebbe presentare le linee guida sugli schemi di incentivazione a livello comunitario entro la fine dell'anno, mentre è prevista per il 2014 la proposta legislativa in merito a un nuovo obiettivo per la promozione delle fonti pulite al 2030.
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