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Le leggi nazionali sui media vanno controllate ogni anno

Data: 28/05/2013

Una risoluzione del Parlamento europeo stabilisce i tempi per verificare il rispetto della libertà dei mezzi di comunicazione e le condizioni di lavoro degli operatori. Codice di condotta, ordine professionale, autorità di controllo servono, perché proteggono il cittadino.


22 Maggio 2013


Il Parlamento europeo ha votato una risoluzione con 539 voti favorevoli, 70 contrari e 78 astenuti che stabilisce che le modifiche alle leggi sull'informazione approvate negli Stati membri, suscettibili di facilitare un'interferenza governativa sui media, siano monitorate ogni anno a livello europeo e i risultati pubblicati in relazioni annuali, seguite da proposte d'intervento.

Il compito dovrebbe essere affidato alla Commissione europea, all'Agenzia dei diritti fondamentali e/o all'Istituto Universitario Europeo (Iue) e al Centro per il pluralismo e la libertà dei media.

Per salvaguardare la libertà dei media e il pluralismo, poi, la direttiva sui servizi media audiovisivi dovrebbe essere rivista in senso di un ampliamento e le condizioni di lavoro dei giornalisti migliorate.

Conflitto di interesse da normare a livello Ue
La direttiva dovrebbe includere norme sulla trasparenza della proprietà dei media, sulla concentrazione e sui conflitti d'interesse.
Occorre inoltre stabilire nuove norme per disciplinare la fornitura d'informazione politica attraverso tutti i mezzi audiovisivi, in modo da garantire un accesso giusto alle diverse proposte politiche, pareri e punti di vista, specie in occasione di elezioni e referendum.

Tutelare la professione giornalistica
Si vuole poi salvaguardare l'indipendenza dei giornalisti dalle pressioni interne di editori o proprietari e da quelle esterne di lobby politiche o economiche.
Per editori e giornalisti, statuti editoriali o codici di condotta sono cruciali per l'indipendenza, dato che impediscono a proprietari, governi o altri di interferire con il contenuto dell'informazione.
I deputati esortano l'Ue e Stati membri a sostenere il giornalismo d'inchiesta, per il suo ruolo di democrazia e la capacità di individuare reati.

Ordine e authority servono
Il giornalismo etico dovrebbe essere promosso anche a livello Ue, mentre gli organismi di regolamentazione dei media devono essere sempre indipendenti e creati dallo stesso settore.

Il Parlamento europeo chiede anche alla Commissione europea di studiare come la crisi e la precarietà del lavoro sta colpendo la comunità dei giornalisti per cercare un rimedio all'impatto nocivo sulla libertà dei media.


Per ulteriori informazioni potete consultare il seguente link.


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