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Rossi: pensioni, fisco e banche, ambiti di un'Europa debole

Data: 28/05/2013

Oreste Rossi critico sui tre argomenti al centro del lavoro di Strasburgo: si stanno manifestando troppe debolezze e arretramenti pericolosi per i cittadini.

Dario Colombo


21 Maggio 2013


«È inaccettabile che l’Europa, già colpevole di non aver promosso un credibile piano per la crescita, individui nei pensionati i responsabili della crisi economica perché costano troppo».
A dirlo è Oreste Rossi, che è molto critico sull’agenda Ue per le pensioni votata a Strasburgo.

«Oggi - ha spiegato - sono passati in Aula emendamenti su cui ho sempre votato contro, in quanto propongono di tagliare ulteriormente le attuali pensioni, legandole alla proporzione fra disoccupati e lavoratori, rendendo quindi più poveri i pensionati che vivono in Paesi dove la disoccupazione è più alta».

Per Rossi le soluzioni per la ripresa economica dovrebbero invece essere altre, a partire da una modifica dei Trattati e del ruolo della Bce.

Proprio riguardo la Bce e le banche europee, come ha dichiarato nella videointervista rilasciata a Europarlamento24, Rossi osserva che la prima deve obbligare le seconde a trasferire soldi all'economia reale, e decidersi a battere moneta.

Altro tema all'ordine del giorno è la fiscalità.
Per Rossi non si tratta tanto di ridurre le tasse, ma di fermarle. Esempi sono quelli del costo dell'energia, gravato da imposte in alcuni paesi e la Tobin Tax, che, applicata sempre solo da alcuni Stati, colpirebbe solamente il piccolo risparmiatore.


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