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Le pensioni in Europa devono essere multipilastro

Data: 28/05/2013

Il Parlamento europeo chiede la diversificazione dei sistemi con una risoluzione che mira a salvaguardare le pensioni pubbliche per dare un livello di vita dignitoso a tutti. La competenza è degli Stati, ma serve una regia europea.


21 Maggio 2013


Con un risoluzione non legislativa approvata con 502 voti a favore, 138 contrari e 49 astensioni gli eurodeputati sottolineano che la crisi economica e l'invecchiamento della popolazione hanno fatto emergere la vulnerabilità dei regimi pensionistici complementari a capitalizzazione e di quelli pubblici. E invitano gli Stati membri a introdurre o mantenere sistemi pensionistici diversificati, dando però la priorità alla salvaguardia delle pensioni pubbliche, ciè quelle che puntano ad assicurare un livello di vita dignitoso a tutti.

Il senso pieno del voto lo riassume bene Pierantonio Panzeri nella videointervista rilasciata a Europarlamento24: un'armonizzazione fondamentale per accompagnare i cambiamenti demografici.

La relatrice del testo, l’olandese Ria Oomen-Ruijten, ha infatti ricordato che un terzo della popolazione Ue ha più di 55 anni e che «la sostenibilità dei regimi pensionistici è minacciata dall'invecchiamento demografico e dalle difficoltà delle finanze pubbliche. L'erogazione delle pensioni è di competenza degli Stati membri, ma è necessario un coordinamento a livello Ue».

In risposta al Libro bianco sulle pensioni della Commissione europea dello scorso anno, Strasburgo raccomanda agli Stati membri di introdurre o mantenere un approccio pensionistico multipilastro, costituito da una combinazione di pensioni pubbliche nel primo pilastro, da pensioni complementari derivanti da accordi collettivi a livello nazionale o risultante dalla legislazione nazionale nel secondo, e dal risparmio privato nel terzo pilastro.

Nel documento si evidenzia che la crisi economica ha rivelato la vulnerabilità tanto dei sistemi pensionistici complementari a capitalizzazioni quanto di quelli pubblici.

Pur in uno scenario economico a lungo termine caratterizzato da ridotta crescita e da risanamento dei bilanci, per Strasburgo la priorità rimane la salvaguardia delle pensioni pubbliche, che si occupano di assicuraree un livello di vita dignitoso.

Nel documento si evidenzia come le pensioni pubbliche rimangano la principale fonte di reddito per i pensionati e si deplora che nel Libro bianco la Commissione non affronti adeguatamente l'importanza di questo strumento che a protezione dalla povertà.

No tagli, sì occupazione
I deputati deplorano inoltre i forti tagli operati nei paesi più colpiti dalla crisi economica a causa dei quali molti pensionati si trovano ora in una situazione di povertà.

Per finanziare pensioni adeguate, sicure e sostenibili è necessario aumentare il tasso di occupazione, ad esempio eliminando gradualmente i regimi di prepensionamento o consentendo alle persone di lavorare oltre l'età legale di pensionamento, se lo desiderano.

La risoluzione sottolinea anche la necessità per le persone che lavorano all'estero di poter acquisire e conservare i diritti alla pensione in tutta l'Ue.


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