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Squinzi: il declino dell'Italia non è inarrestabile, sono ottimista

Data: 28/05/2013

La ripartenza dell'economia può arrivare solo dall'industria. Tre priorità: pagamenti della Pa alle imprese, costo del lavoro, armonizzare l'Imu.


16 Maggio 2013


(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Bruxelles

"Il declino dell'Italia non è affatto inarrestabile, sono ottimista come italiano e come imprenditore, da ciclista dico: non smettere di pedalare".

Lo ha detto ai giornalisti il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi a Bruxelles per un convegno sull'industria europea, riferendosi all'andamento del Pil.

"A chi ci governa dico che la politica del rigore è una buona cosa, non va abbandonata ma bisogna anche pensare al futuro".

"La ripartenza dell'economia - ha aggiunto Squinzi - può arrivare solo dall'industria, quindi bisogna creare le condizioni perché ciò avvenga".

Squinzi ha indicato tre priorità: il pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione alle imprese, l'intervento sul costo del lavoro, "l'armonizzazione degli interventi Imu specialmente quelli che hanno un impatto sulle attività produttive come i capannoni".

Il presidente di Confindustria ha ricordato, per quanto riguarda l'azione per la crescita, che il premier Enrico Letta "ha detto che di solo consolidamento dei bilanci si può anche morire, l'Unione europea deve avviare una riflessione e abbandonare una politica di solo rigore cosi' stringente sui parametri di bilancio e fare investimenti per la crescita".

Squinzi ha detto di aver incontrato tra ieri e oggi il commissario europeo al Commercio Karel De Gucht e il responsabile dell'antitrust Joaquin Almunia, oltre a esponenti politici italiani e non.

"Ho detto loro che è fondamentale puntare al ritorno della crescita, fare qualcosa per contrastare la disoccupazione in particolare giovanile che è angosciosa, bisogna uscirne".


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