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Sea Handling: una lettera da Bruxelles dice no a Roma

Data: 14/05/2013

No alla vendita, no alla proroga. Ma la missiva della Commissione europea è giunta al Governo tre giorni prima dell’incontro fra gli europarlamentari italiani e Almunia. Fidanza: quante personalità ha la Commissione?

Dario Colombo


09 Maggio 2013


La Commissione europea ha respinto l'attuale piano di vendita di Sea Handling e negato la richiesta di proroga formulata dal Governo italiano per dare esecuzione alla decisione, che obbliga al recupero di aiuti di Stato di circa 360 milioni ricevuti dalla società stessa ed erogati tramite aumenti di capitale dalla controllante Sea.

Risulta da una lettera inviata dalla Commissione europea il 3 maggio al Governo italiano, che deve comunicare entro un mese le misure adottate per conformarsi alla decisione.

Secondo la Commissione la vendita sembrerebbe condurre a un trasferimento dell'aiuto di stato, non a una sua risoluzione. La Commissione contesta anche all'Italia di non avere rispettato i termini per l'esecuzione della sentenza e boccia la richiesta di proroga perché pervenuta solo qualche ora prima della scadenza e non debitamente motivata.

Resta ancora viva l'ipotesi di una sospensiva della decisione e si attende un'espressione a breve da parte di Bruxelles, come sottilneato dal Sindaco di Milano Giuliano Pisapia.

Bifrontismo di Bruxelles

Un esterefatto Carlo Fidanza, membro della Commissione Trasporti del Parlamento europeo, nota come la lettera risalga al 3 maggio e che tre giorni dopo, il 6 maggio, di aver ricevuto insieme ad altri europarlamentari dal Commissario Almunia una cauta apertura sui tempi per l'eventuale realizzazione di un piano alternativo, nel caso venisse bocciata la sospensiva, come riportato anche da Europarlamento24.

«In quella sede - dice Fidanza - nessuno ha fatto cenno a questa lettera, nella quale peraltro la Commissione non si limita a respingere una richiesta di proroga avanzata dal Governo, e che non ha nulla a che fare con la richiesta di sospensiva su cui si esprimerà il Tribunale, ma entra nel merito di ipotesi formulate nel corso di colloqui tra la Commissione e Sea, con argomentazioni e toni ultimativi assolutamente differenti da quelli usati dal Commissario nel corso del nostro incontro».

«C'è uno sdoppiamento di personalità da parte della Commissione
- nota amaramente Fidanza - da un lato i funzionari fanno la faccia cattiva, intimano, bocciano, minacciano, dall'altro il Commissario si dimostra preoccupato per le ricadute sociali e disponibile a ragionare insieme.?Non ci resta che sperare che prevalga la seconda versione, altrimenti ci troveremmo di fronte all'ennesima prova di un'Europa che non riesce a farsi capire dai suoi cittadini».


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