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Ritardi di pagamento: la risposta di Tajani a Borghezio

Data: 14/05/2013

La Commissione sta procedendo a un'analisi giuridica dei documenti ricevuti dal governo italiano per verificare che i provvedimenti nazionali siano conformi alla direttiva. In caso non lo fossero partirà la procedura di infrazione.


30 Aprile 2013


Con un’interrogazione alla Commissione europea Mario Borghezio aveva sollecitato l'Ue ad intervenire con urgenza per costringere l'Italia a procedere ai pagamenti della Pubblica amministrazione verso le imprese, nei tempi previsti dal diritto europeo.

Con una nota, Borghezio fa conoscere la risposta ricevuta dal vicepresidente Antonio Tajani, a nome della Commissione, che riportiamo integralmente di seguito.

La direttiva 2011/7/Ue stabilisce che gli enti pubblici sono tenuti a effettuare i pagamenti relativi agli scambi di beni e servizi entro 30 giorni o, in casi eccezionali, entro 60 giorni.
A causa della situazione particolare del sistema sanitario tuttavia l'articolo 4, paragrafo 4, della direttiva contempla la possibilità di posticipare il pagamento fino a 60 giorni per gli “enti pubblici che forniscono assistenza sanitaria e che siano stati debitamente riconosciuti a tal fine”.
In caso di deroga lo Stato membro è tenuto a presentare una relazione alla Commissione entro il 16 marzo 2018.
Per quanto riguarda il caso dell’Italia, il 9 novembre 2012 il governo ha recepito la direttiva sopracitata col decreto legislativo n. 192/2012.
Nei mesi di dicembre 2012 e marzo 2013 la Commissione ha scritto al Ministro dello sviluppo economico, delle infrastrutture e dei trasporti chiedendo delucidazioni in merito ad alcuni aspetti della normativa italiana.
La Commissione sta procedendo ad un’analisi giuridica dei documenti ricevuti dal governo italiano nell’intento di verificare che i provvedimenti nazionali siano conformi alla direttiva.
La Commissione ha indicato al governo italiano di essere disposta a discutere riguardo agli ulteriori aspetti tecnici con gli enti nazionali competenti.
Se l'analisi giuridica non sarà conforme alle condizioni di cui alla direttiva in quanto garante del trattato la Commissione potrà prendere provvedimenti e, all’occorrenza, iniziare procedimenti per infrazione.


Per ulteriori informazioni potete consultare il seguente link.


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