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Gli aiuti agli indigenti non devono scendere sotto i 3,5 miliardi

Data: 25/06/2013

Bocciato dal Parlamento europeo il taglio di un miliardo di euro alla solidarietà fattiva proposto da Commissione europea e Consiglio. Silvia Costa ci spiega la portata della decisione.

Dario Colombo


12 Giugno 2013


Il Parlamento europeo ha chiesto con 513 voti a favore, 149 contrari e 27 astensioni che il Fondo europeo per gli aiuti agli indigenti sia mantenuto almeno al livello attuale di 3,5 miliardi di euro e non ridotto a 2,5 miliardi.

Il taglio di un miliardo di euro era stato proposto dalla Commissione europea e dagli Stati membri durante i negoziati sul budget 2014-2020 dell'Ue.

Come ha spiegato Silvia Costa, a cui Europarlamento24 ha chiesto di illustrare la portata della posizione dell'Aula, la realtà europea è fatta purtroppo già di povertà e di esclusione sociale. I numeri sono ingenti: 120 milioni di cittadini a rischio, 40 milioni già colpiti.

Il nuovo programma per il 2014-2020 è destinato a sostituire il programma di distribuzione di derrate alimentari previsto per sfruttare le eccedenze alimentari dell'Ue prodotte nell'ambito della Politica agricola comune.
Il campo di applicazione del nuovo fondo andrà oltre la distribuzione di cibo per soddisfare anche altre esigenze dei cittadini più indigenti dell'Ue.

L'Aula ha votato per rendere la partecipazione al Fondo obbligatoria. Significa che se uno Stato membro decide di non far uso del fondo il bilancio dovrebbe essere ancora disponibile per i cittadini più indigenti.
L'ammontare del bilancio finale del Fondo dipenderà anche dall'esito dei negoziati sul bilancio Ue per il 2014-2020.

La partita, insomma, è aperta e le indicazioni del Parlamento europeo a Commissione e Consiglio sono chiare: la solidarietà non si tocca.


Per ulteriori informazioni potete consultare il seguente link.


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