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Le università europee devono pensare in termini globali

Data: 12/07/2013

Il panorama dell'istruzione superiore internazionale sta cambiano radicalmente in termini di struttura e dimensioni. Questa situazione richiede una revisione non solo del modo in cui le 4 000 università europee operano a livello internazionale, ma anche del modo in cui formano gli studenti europei nei loro paesi di origine.

La Commissione europea ha inaugurato ieri una nuova strategia dal titolo "Istruzione superiore europea nel mondo", intesa a garantire che i laureati europei acquisiscano le competenze internazionali di cui hanno bisogno per lavorare in qualsiasi parte del mondo e che l’Europa conservi la sua attrattiva nei confronti degli studenti internazionali.

La Commissione sottolinea che le università devono promuovere una prospettiva internazionale in quell'85% di studenti restio allo spostamento, affinché acquisisca le competenze internazionali necessarie in un mondo globalizzato. Ciò significa che le università devono elaborare curricoli internazionali, promuovere le competenze linguistiche e potenziare l’apprendimento digitale.

Si prevede che il numero complessivo di studenti universitari nel mondo si quadruplichi, passando dai circa 100 milioni del 2000 a 400 milioni nel 2030, con una crescita particolarmente pronunciata in Asia ed America latina. Attualmente l’Europa attira circa il 45% di tutti gli studenti internazionali ma i suoi concorrenti stanno rapidamente aumentando gli investimenti nell’istruzione superiore. La maggior parte degli studenti in mobilità internazionale proviene da Cina, India e Corea del Sud.

Il nuovo programma Erasmus+, che sarà avviato nel gennaio 2014, consoliderà per la prima volta le opportunità per gli studenti provenienti da paesi extraeuropei di realizzare parte del percorso universitario presso un’università europea, o viceversa. Saranno finanziati 135 000 gli scambi di studenti e personale tra l’UE e il resto del mondo, vale a dire 100 000 in più rispetto all'attuale programma Erasmus Mundus, che vanno ad aggiungersi ai 3 milioni di scambi di studenti e personale all’interno dell’UE.


Per ulteriori informazioni potete consultare il seguente link.


Fonte: Eurodesk.


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