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No ai conti 2011 del Consiglio, sì a quelli della Commissione

Data: 30/04/2013

Il Parlamento europeo ha rifiutato di approvare i conti del Consiglio dei Ministri per il 2011 a causa di mancati chiarimenti sull'utilizzo dei fondi. Approvati quelli della Commissione europea, anche se ci sono troppi errori.


18 Aprile 2013


Per un altro anno il Parlamento europeo ha rinviato la concessione del discarico (approvazione) dei conti 2011 del Consiglio europeo a causa delle mancate risposte a una serie di domande sull'utilizzo dei fondi.

Il Parlamento europeo, va ricordato, è l'unica autorità di discarico (passo necessario per la chiusura formale dei conti istituzionali) che ha il compito di vagliare la spesa dei bilanci annuali dell'Ue e la spesa del Fondo europeo di sviluppo.

L'Aula di Strasburgo ha invece approvato la gestione del bilancio 2011 da parte della Commissione europea, ma ha osservato che il tasso di errore di contabilità è salito al 3,9% nel 2011, dal 3,7% dell'anno precedente.

I deputati sono critici sul modo in cui è stato speso il denaro dalle autorità nazionali e regionali, che condividono la gestione con la Commissione europea. Il 60% degli errori riscontrati nella spesa di gestione condivisa poteva essere rilevato dai sistemi nazionali di controllo, se questi funzionassero correttamente, si afferma nella risoluzione approvata.

Rendicontare i risultati in tempo
Il Parlamento pertanto chiede alla Commissione di presentare una relazione annuale sulle somme spese impropriamente recuperate da ciascuno Stato membro.
Per valutare più chiaramente l'effettività di un progetto co-finanziato dall'Ue, il Parlamento invita la Commissione e la Corte dei conti a concentrare la loro rendicontazione sui risultati ottenuti, oltre che sulla loro conformità giuridica.

Il Parlamento chiede anche di porre fine ai finanziamenti retroattivi dei progetti, in cui le richieste di rimborso sono effettuate solo dopo che il progetto è stato completato, perché questo rende più difficile controllarne la spesa.

Ora il Parlamento deciderà se concedere o meno al Consiglio il discarico per il 2011 dopo la stesura di una seconda relazione, per il dibattito in autunno.

Gli emendamenti Morganti per risparmiare
Votando il discarico del bilancio 2011 e le previsioni per il bilancio 2014, la plenaria ha approvato in entrambe le occasioni, la prima con 370 voti a favore, la seconda con 415, un emendamento di Claudio Morganti che «esorta gli Stati membri a riconsiderare la questione relativa alla sede del Parlamento e ai suoi luoghi di lavoro, nel quadro della prossima revisione del trattato, modificando il protocollo», viste le "spese aggiuntive" che comportano le tre sedi dell'Assemblea.
Morganti ha ricordato che lo stesso Parlamento, in una risoluzione del 2012, aveva invitato l'autorità di bilancio a sollevare la questione in occasione dei negoziati sul prossimo Quadro finanziario pluriennale 2014-2020. «Strasburgo - ha detto - ci costa oltre duecento milioni di euro all'anno, per non parlare, poi, della compravendita e dell'affitto di vari immobili tra Bruxelles, Strasburgo e Lussemburgo, per cui si spendono cifre da capogiro, che non sono più sostenibili dai contribuenti europei e che si eliminerebbero se ci fosse una sola sede».


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