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Sbloccati i fondi per i lavoratori Merloni e Agile

Data: 30/04/2013

C'è il via libera di Strasburgo agli 8 milioni di euro del Feg per le due aziende italiane. Voto conclusivo del Consiglio il 22 aprile. La Via: questa è l'Europa che ci serve. Bizzotto: procedura troppo lenta.


17 Aprile 2013


Il Parlamento europeo ha dato il via libera alla risoluzione che prevede lo stanziamento di 5 milioni di euro per i 1517 lavoratori della Merloni e di 3 milioni per 856 ex-dipendenti Agile.
I finanziamenti provengono dal Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (Feg) a sostegno del reinserimento nel mondo del lavoro.

L'Italia aveva chiesto nel dicembre 2011 il finanziamento, ma la valutazione finale della domanda da parte della Commissione europea è stata approvata solo a ottobre 2012. Per i deputati, la procedura è stata troppo lenta.
Difatti, per essere definitiva la concessione del finanziamento sarà oggetto di una votazione in Consiglio il 22 aprile.

Per Giovanni La Via, comunque, «lo stanziamento è uno dei segnali concreti di come l'Europa lavori a sostegno dell'economia e del tessuto sociale. In questo momento storico assistiamo ad una crisi di fiducia nei confronti dell'Europa e dell'utilità delle sue istituzioni. Il Feg è, invece, uno degli strumenti che testimonia concretamente l'attività europea a sostegno di chi vive situazioni difficili».

Mara Bizzotto ha sottolineato le lentezze procedurali: «Il Governo italiano ha presentato domanda per la mobilitazione del Feg a dicembre 2011, ma la Commissione ha atteso marzo 2013 per stanziare i fondi in favore di questi lavoratori. È evidente che la procedura imposta da Bruxelles è ancora troppo lenta e farraginosa: non si possono aspettare 16 mesi per aiutare chi ha perso il posto di lavoro nella ricerca di un nuovo impiego».

Il Feg, per Bizzotto, è «uno degli strumenti più utili… ma per rendere questo aiuto il più efficace possibile è assolutamente doveroso che l'Ue snellisca la procedura comunitaria di valutazione e di mobilitazione delle risorse destinate ai neo disoccupati».


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