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Approvate le riforme per rafforzare le banche europee

Data: 30/04/2013

Al Parlamento europeo passano una direttiva e un regolamento, in vigore dal primo gennaio 2014. Nuove regole per bonus, requisiti patrimoniali, prestiti all’economia reale, trasparenza e vigilanza.


16 Aprile 2013


Le banche Ue dal prossimo anno non saranno più quelle di una volta: l'obiettivo della nuova legislazione approvata dal Parlamento europeo è renderle più forti dal primo gennaio 2014, con un tetto ai bonus bancari per limitare l'assunzione di rischi speculativi, un rafforzamento dei requisiti patrimoniali, per aiutare le banche ad affrontare meglio le crisi, e la supervisione bancaria.

Un regolamento e una direttiva
Il pacchetto di riforme consiste in un regolamento sui requisiti patrimoniali (Crr) e nella quarta revisione della direttiva sui requisiti patrimoniali (Crd IV).
Il Crr, approvato con 595 voti favorevoli, 40 contrari e 76 astensioni, introduce la prima serie di regole prudenziali per le banche Ue. Si applica direttamente a tutte le banche negli Stati membri. Dovrebbe contribuire a garantire il rispetto degli standard internazionali di Basilea III per l'adeguatezza patrimoniale.
Il Crd IV, approvato con 608 voti a 33 e 67 astensioni, consente agli Stati membri una certa flessibilità, come il diritto di esigere che le loro banche nazionali mettano da parte più capitale di quanto richiesto dalla normativa per, ad esempio, ammortizzare possibili cadute nei prezzi degli immobili.

Le nuove regole devono essere formalmente approvate dal Consiglio dei ministri per entrare in vigore dal 1° gennaio 2014.

Bonus bancari

Per frenare la speculazione e incoraggiare le banche a concedere prestiti all'economia reale, i bonus bancari dovrebbero essere basati su un rapporto stipendio/bonus di 1 a 1, o al massimo 1 a 2 previa approvazione di almeno il 66% degli azionisti che possiedono la metà delle azioni, o del 75% dei voti, se non vi è quorum.
Per incoraggiare le banche ad adottare strategie a lungo termine, il pagamento di almeno il 25% di ogni bonus superiore al 100% della retribuzione deve essere posticipato per almeno cinque anni.

Requisiti patrimoniali
Le banche europee saranno tenute a conservare almeno l'8% del capitale (contanti, obbligazioni, azioni o prestiti), come cuscinetto per i momenti difficili, di cui almeno la metà deve essere Tier 1, il tipo di capitale di più alta qualità e minor rischio (il doppio di oggi).
Questo capitale deve anche essere ragionevolmente liquido, cioè facilmente liquidabile nel caso diventi necessario pagare i correntisti e i creditori in caso di emergenza.
Alle banche sarà richiesto di prevedere una "riserva di conservazione del capitale" (capital conservation buffer) per assorbire le perdite e proteggere il proprio capitale, e una "riserva di capitale anticiclica" per garantire che in tempi di crescita economica si possa accumulare una base di capitale sufficiente per consentire una fornitura stabile di credito in periodi di stress.

Prestiti all'economia reale
Per incoraggiare le banche a concedere prestiti alle Pmi, le nuove norme ridurranno il rischio nominale che si deve assegnare a questi prestiti.
Ciò riduce a sua volta la quantità di capitale che deve essere messa da parte per coprire i prestiti suscettibili di diventare "cattivi", rendendo così disponibile più capitale per il prestito.

Trasparenza e vigilanza
La normativa richiede alle banche di rivelare tutti gli utili realizzati, le tasse versate e le sovvenzioni ricevute paese per paese, così come il fatturato e il numero di dipendenti.
Dal 2014, questi dati devono essere segnalati alla Commissione europea e, dal 2015, resi pubblici.
Le banche saranno sotto il controllo delle autorità competenti degli Stati membri, in collaborazione con l'Autorità bancaria europea (Eba), i cui poteri di vigilanza saranno ampliati.


Per ulteriori informazioni potete consultare il seguente link.


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