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Banche: ok di Strasburgo a nuove regole su capitale e limiti ai bonus

Data: 30/04/2013

Il Parlamento europeo dà il via libera al regolamento e alla direttiva sulla patrimonializzazione delle banche. Stretta ai bonus per il management.


16 Aprile 2013


(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Bruxelles


Il Parlamento europeo ha dato il via libera finale alla direttiva sui requisiti di capitale Crd 4.

Si tratta dei principi base stabiliti a Basilea per mettere le banche in grado di resistere agli choc economici e finanziari. Tra gli elementi fondamentali le misure anti-rischio liquidità, per rafforzare la solidità patrimoniale degli istituti di credito, le misure per facilitare l'accesso al credito delle pmi, i limiti ai bonus.

Le nuove regole, che dovranno adesso passare al voto formale del Consiglio Ue, entreranno in vigore il primo gennaio 2014.

Il pacchetto di riforme consiste in un regolamento sui requisiti patrimoniali e nella quarta revisione della direttiva sui requisiti patrimoniali.

Il primo introduce la prima serie di regole prudenziali per le banche in tutta la Ue. Si applica direttamente a tutte le banche negli Stati membri. Dovrebbe contribuire a garantire il rispetto degli standard internazionali di Basilea 3 per l'adeguatezza patrimoniale.

Le banche europee dovranno prevedere almeno l'8% del capitale (contanti, obbligazioni, azioni o prestiti), come "cuscinetto" per fronteggiare le crisi.

Almeno la metà deve essere Tier 1, il tipo di capitale di più alta qualità e minor rischio (il doppio di oggi). Questo capitale deve anche essere ragionevolmente liquido nel caso risultasse necessario pagare i correntisti e i creditori in caso di emergenza.

Inoltre le banche dovranno prevedere "una riserva di conservazione del capitale" (capital conservation buffer) per assorbire le perdite e proteggere il proprio capitale, e una "riserva di capitale anticiclica" per garantire che in tempi di crescita economica si possa accumulare una base di capitale sufficiente per consentire una fornitura stabile di credito in periodi di stress.

Per incoraggiare le banche a concedere prestiti alle Pmi, viene ridotto il rischio nominale assegnato a tali prestiti. Ciò per ridurre la quantità di capitale che deve essere messa da parte per coprire i prestiti suscettibili di diventare "cattivi", rendendo così disponibile più capitale per il prestito.

Per quanto concerne la trasparenza le banche dovranno informare tutti gli utili realizzati, le tasse versate e le sovvenzioni ricevute paese per paese, così come il fatturato e il numero di dipendenti.

Dal 2014, questi dati devono essere segnalati alla Commissione europea e, dal 2015, resi pubblici. Risultano ampliati i poteri di vigilanza delle autorità nazionali e dell'Eba.

Infine i bonus bancari: per frenare la speculazione e incoraggiare le banche a concedere prestiti all'economia reale, dovranno essere basati su un rapporto stipendio/bonus di 1 a 1, o al massimo 1 a 2 previa approvazione di almeno il 66% degli azionisti che possiedono la metà delle azioni, o del 75% dei voti, se non c'è quorum.

Per incoraggiare le banche ad adottare strategie a lungo termine, il pagamento di almeno il 25% di ogni bonus superiore al 100% della retribuzione deve essere posticipato per almeno cinque anni.

La direttiva consente agli Stati membri una certa flessibilità, come il diritto di esigere che le loro banche nazionali mettano da parte più capitale di quanto richiesto dalla normativa per, ad esempio, ammortizzare possibili cadute nei prezzi degli immobili.


Per ulteriori informazioni potete consultare il seguente link.


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